
Marco Belinelli, 39 anni
Il parquet si trasforma in palcoscenico e la palla a spicchi lascia spazio alle parole. Sabato 6 settembre, nella cornice della IV edizione del Festival della cultura sportiva, sarà Marco Belinelli l’ospite più atteso. Un nome che, per chi ama il basket, non ha bisogno di presentazioni. L’unico italiano ad aver vinto l’anello Nba, nel 2014 con i San Antonio Spurs, sarà a Rimini per raccontare il lungo viaggio di una carriera unica, fatta di talento, fatica, vittorie e tanta, tantissima passione.
Non è solo un campione. Belinelli è un simbolo. Il ragazzo partito da San Giovanni in Persiceto e diventato leggenda tra le stelle della pallacanestro americana. In Nba ha vestito otto maglie, ha segnato punti decisivi, ha giocato playoff infuocati, ha vinto. Poi il ritorno in Italia, con la Virtus Bologna: tre scudetti, l’ultimo appena poche settimane fa, in una stagione che sa di epilogo, ma anche di trionfo. "Non so ancora cosa farò", ha detto. Ma intanto viene a raccontarsi. E a ispirare.
L’appuntamento riminese non sarà solo sportivo: sarà umano. Belinelli parlerà di sé, della sua famiglia, del significato profondo dell’essere atleta oggi. Dei sacrifici, delle cadute, delle ripartenze. Della voglia di restare fedele a se stessi, anche quando il mondo ti chiama "campione".
Un’occasione rara per il pubblico, che potrà ascoltare dal vivo un atleta che ha fatto la storia e che oggi, a 39 anni, riflette sul suo futuro. Lo farà senza retorica, come è sempre stato il suo gioco: essenziale, efficace, vero. Come quel numero 3 stampato sulla schiena e nel destino. Come i suoi scudetti. Come le donne della sua vita: moglie e due figlie. A Rimini arriva Belinelli. E sarà molto più di una serata di sport. Sarà un incontro con la leggenda.

