Il caro affitti fa le scarpe a Faneschi

Lo storico negozio di via Gambalunga chiude dopo 56 anni: "I proprietari hanno alzato il canone, ci siamo dovuti arrendere"

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di Manuel Spadazzi

"Di quel modello abbiamo finito il numero... Sa com’è, la svendita è cominciata già da un po’ di giorni". E andrà avanti fino al 30 settembre, quando lo storico negozio di scarpe della famiglia Faneschi chiuderà i battenti per sempre. C’è un via vai continuo nel negozio di via Gambalunga, da quando sono iniziati i maxi sconti in vista della chiusura. "Il pubblico riminese ci conosce, ci apprezza. Molti sarebbero venuti a comprare qui comunque, anche senza la svendita in corso", allarga le braccia il titolare, Luca Faneschi.

E allora perché chiudere l’attività?

"Chiudiamo a malincuore – ammette – ma non c’era altra soluzione. Era in scadenza il contratto d’affitto dell’immobile, e noi come tanti altri commercianti arriviamo da un momento di crisi, acuito dalla pandemia e dai conseguenti lockdown. In un periodo complicato come questo, ci saremmo aspettati una diminuzione del canone d’affitto. Non è stato così: la proprietà voleva un affitto più alto. E noi non ce la siamo sentita di continuare".

Tutta colpa dell’affitto?

"Diciamo che in generale, per il commercio, non è un buon momento. Ma se la proprietà ci fosse venuta incontro, noi saremmo andati avanti. Faneschi è un negozio storico di Rimini, siamo sulla piazza dal 1965. Qui ci hanno lavorato i nostri genitori e il nostro nonno, prima di noi. Tra i vari propositi quest’anno avevamo anche quello di preparare i documenti per l’iscrizione all’albo delle botteghe storiche del Comune. Avremmo tutti i requisiti, dopo 56 anni in vetrina".

Invece ora si chiude... Con la speranza di riaprire altrove?

"Ci guarderemo sicuramente intorno, se troveremo uno spazio adeguato ci proveremo. Non sarà facile, lo sappiamo: lasciamo un negozio con due vetrine ampie e trovarne un altro con queste caratteristiche e a un prezzo accessibile è un’impresa".

Chiude la storica vetrina di Faneschi, ma restano aperti gli altri due negozi in centro gestiti dalla vostra famiglia.

"Si, non cambia nulla per il City Tank (che vende abbigliamento per i più giovani, ndr) e per Nostrano, la bottega di prodotti tipici che abbiamo aperto qualche anno fa in via Sigismondo. Andiamo avanti anche con il nostro negozio al mare, ma quello è aperto solo d’estate. In centro storico, per le attività commerciali, il problema principale rimane l’affitto. E non lo dico soltanto per il nostro caso. Ci sono diversi proprietari che, nonostante il periodo, anziché ridurre il canone lo aumentano".