Il caro gas spaventa le attività dell’Isola

Confesercenti: "Tanti esercizi non lavoreranno in inverno per timore dei costi o apriranno solo nei weekend"

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Tanti cartelli con le scritte ’vendesi’ o ’affittasi’ sulle vetrine dell’Isola dei Platani. Quello che si annuncia – anche a causa dei rincari stellari delle bollette energetiche – potrebbe essere un inverno davvero complicato per gli operatori del centro. Ovvero, con parecchie attività che sceglieranno di restare chiuse, fino alla prossima estate. O tarda primavera, nella migliore delle ipotesi. "Purtroppo i costi per riscaldare le nostre attività sono diventati proibitivi – attacca Pier Luigi Silvagni, presidente della Confesercenti di Bellaria Igea Marina e titolare del bar La Nuova Stazione –, e ci sono attività, anche storiche, operative da parecchi decenni, che da annuali hanno già fatto, o stanno per fare, la scelta certamente dolorosa ma forse quasi inevitabile, di diventare solo estive, cioè puntare tutto sul turismo balneare".

Un gioco al ribasso che rischia di innescare un effetto domino negativo sul commercio del ’centro commerciale naturale’ cittadino. Che viene, è la lettura di Silvagni, comunque da una stagione estiva non semplice: "Qui va fatta una distinzione – prosegue il presidente della Confesercenti –. I pubblici esercizi, bar, pub, ristoranti, hanno lavorato bene, anche grazie al fatto che molti alberghi hanno scelto la formula pernottamento e colazione, con turisti ’convogliati’ ai ristoranti, c’è stata tantissima gente ad affollare l’Isola per buona parte dell’estate, fino quasi a metà settembre". Diverso il discorso del commercio, dove al grande afflusso di turisti e residenti nel ’salotto’ di viale Paolo Guidi, non hanno corrisposto probabilmente altrettanti affari per gli operatori. "Come città turistica abbiamo, non da oggi, un grosso problema di qualità, di target, ovvero di capacità di spesa dei nostri ospiti – conclude Silvagni –. La frequentazione c’è, fatturato e utili molto meno. Col rischio di indebolire la nostra offerta. Molte attività, soprattutto le boutique di maggior prestigio ma non solo, si salvano perché hanno spostato la loro offerta anche sull’online". "Riscaldare costa troppo, molti di noi chiuderanno coi primi freddi per riaprire in vista dell’estate", commenta un commerciante. "Ci sarà chi aprirà i battenti solo nel weekend e per i festivi".

Mario Gradara