
di Manuel Spadazzi
"No alle lezioni al pomeriggio". Sono pronti ad azioni di protesta - anche eclatanti - i ragazzi del liceo scientifico ’Einstein’ di Rimini e i loro genitori, per scongiurare una delle ipotesi che la Provincia sta valutando per l’anno prossimo, in vista dei lavori imminenti nella scuola.
In estate partirà il maxi intervento di adeguamento sismico del liceo della Colonnella, che venne realizzato negli anni ’70. Un intervento atteso da tempo, e per il quale la Provincia ha ottenuto un finanziamento del Pnrr. L’appalto per i lavori è già stato affidato: ad aggiudicarsi l’intervento è stata la ditta Caruso costruzioni. La Provincia intende iniziare i lavori, come detto, già in estate. Ma il cantiere sarà lungo, e da settembre almeno 12 aule non potranno più essere utilizzate a causa dei lavori. Da qui, tra le varie ipotesi al vaglio della Provincia, anche quella di far andare alcuni ragazzi a scuola al pomeriggio (dalle 14,30 alle 19,30). Le classi coinvolte sarebbero almeno 12 delle 51 presenti al liceo, e non sarebbero sempre le stesse durante l’anno scolastico: si andrebbe a rotazione.
Qualche giorno fa l’ipotesi è stato illustrata da Cristian Montanari, preside del liceo, al consiglio di istituto e ai rappresentanti dei genitori delle classi. Scatenando subito la protesta degli studenti e di mamme e papà. Secondo i genitori "l’ipotesi di fare lezione al pomeriggio è inaccettabile", e per tante ragioni. La prima: quasi tutti i ragazzi al pomeriggio svolgono già altre attività, dalla musica allo sport. Non mancano tra loro atleti che fanno sport a livello agonistico. Senza poi contare il fatto, rincarano le famiglie, che tutti i ragazzi non avrebbero più il tempo per incontrare i loro amici, avere momenti di aggregazione e di svago. C’è poi un problema più pratico: fare scuola al pomeriggio sarebbe un problema per chi non va al liceo con i propri mezzi (in bici, per esempio), ma abitando lontano è costretto a prendere i bus o a farsi accompagnare dai genitori.
Ma le famiglie sono contrarie anche ad altre ipotesi che sono state avanzate, come il trasferimento di una parte degli studenti in una sede temporeanea durante i lavori. Dal canto suo, la Provincia conferma di essere "alla ricerca di sedi alternative (temporanee) dove collocare le classi interessate dai lavori". E ricorda che è già stata appaltata la realizzazione di una nuova struttura che potrà ospitare altre aule (vicino al liceo e all’istituto ’Valturio’), ma sarà disponibile "solo dall’anno scolastico 2024-’25". Insomma: tra un anno e mezzo. Sul piede di guerra i genitori degli alunni, che pretendono risposte rapide e sono pronti anche ad azioni legali, se la Provincia deciderà che l’unica soluzione resta quella delle lezioni al pomeriggio. A giorni se ne saprà di più, e a quel punto le famiglie decideranno il da farsi.