ANDREA OLIVA
Cronaca

Il Comune chiede 900mila euro alla società del Grand Hotel

La somma si riferisce ai tributi non versati dalla Marebello Spa di Andreatta nelle casse pubbliche . La partita è collegata alla procedura di fallimento ancora in sospeso dopo ricorsi e battaglie legali.

Il Grand Hotel di Riccione. Sotto il titolare della Marebello, Gianni Andreatta

Il Grand Hotel di Riccione. Sotto il titolare della Marebello, Gianni Andreatta

Poco meno di 900mila euro di tributi comunali non pagati chiesti alla società Marebello in procedura di fallimento. A farsi avanti è il Comune di Riccione che vanta crediti nei confronti della società titolare del Grand hotel. La procedura di fallimento era stata aperta nel settembre dei 2023, e non è affatto conclusa. Nella vicenda del fallimento della Marebello Spa i colpi di scena non sono certo mancati. Nel novembre del 2023 la Corte di Appello aveva ‘congelato’ la messa in liquidazione della società gravata da un passivo di circa 20 milioni di euro, in attesa della sentenza di merito che si tenne nel febbraio di un anno fa. In quell’occasione si attendeva una conferma del precedente pronunciamento, che tuttavia non arrivò. Il ricorso contro il fallimento avanzato dai legali della società venne respinto. Ma non per questo la storia della Marebello si è conclusa ed è stato nominato un perito. La battaglia legale di Gianni Andreatta, titolare del Grand hotel, va avanti, ma nel frattempo si sta muovendo anche il Comune di Riccione. In municipio si sono fatti i conti di quanto la società avrebbe dovuto versare nelle casse pubbliche.

Si tratta di 652mila euro di mancati versamenti Imu a cui aggiungere 19mila euro di Tasi non pagata ed infine di 200mila euro di sanzioni per mancati versamenti dei tributi all’amministrazione comunale. Con questa posizione il Comune si è iscritto nel fallimento per essere liquidato. Ma non è certo l’unico creditore ad averlo fatto. Ce ne sono tanti altri e per posizioni creditorie ben superiori. La cosa, nel momento in cui la società dovesse andare in liquidazione, limiterebbe fortemente le possibilità del Comune di rientrare della somma richiesta. Infine nelle casse pubbliche potrebbe arrivare molto meno. Così gli uffici in municipio hanno fatto richiesta al giudice delegato di poter visionare il fascicolo relativo al fallimento e capire la natura e i presupposti su cui si fondano le richieste di altri creditori. Una mossa che potrebbe portare a mettere in discussione altre posizioni per aumentare l’eventuale rimborso che in municipio attendono.

Intanto il Grand Hotel va avanti. Prima che in municipio possano pensare a quanto incassare, resta da capire il proseguo di un fallimento contestato dai legali della società. Non è l’unica partita che vede il Grand Hotel e il Comune uno contro l’altro. Nel novembre scorso gli uffici pubblici avevano inibito l’utilizzo della piscina esterna al complesso. Una decisione arrivata dopo che in estate erano stati rilevati valori di cloro più alti del consentito, portando allo stop ai tuffi sul finire di agosto. Mesi dopo era arrivato lo stop non solo per il periodo estivo, ma per l’intero anno. Anche su questa partita la società di gestione del Grand Hotel era ricorsa al Tar.

Se nelle aule dei tribunali il confronto prosegue, in città il Grand hotel non si ferma e apre le sue porte ai riccionesi. Ne è un esempio la festa che il Riccione Padel Arena ha voluto organizzare per il 23 febbraio. Una festa di carnevale in una cornice a dir poco caratteristica.

Andrea Oliva