Il Comune davanti al Tar per un’antenna

Cattolica, l’amministrazione rifiuta l’installazione di un impianto di telecomunicazioni in via Toti. Ma l’operatore si oppone alla decisione

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Antenna della discordia: lo scontro finisce davanti al giudice. E’ una vera e propria battaglia a colpi di carte bollate, quella che vede fronteggiarsi l’amministrazione comunale di Cattolica e l’operatore di telefonia interessato all’installazione di un impianto di telecomunicazioni in via Toti. Il braccio di ferro tra Palazzo Mancini e il privato ha inizio nell’estate del 2021, quando il Suap (lo Sportello unico per le attività produttive) comunica al gestore telefonico di non poter approvare la richiesta di autorizzazione per il montaggio della nuova antenna.

Ciò a causa del parere contrario espresso dalla Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio: in base al regolamento adottato dal Comune, infatti, non è possibile la realizzazione di nuovi impianti in ambiti di interesse storico-architettonico, culturale e testimoniale.

La via in questione si trova nelle immediate vicinanze del porto. L’operatore però non accetta il rifiuto. Decide di opporsi al ‘no’ dell’amministrazione comunale e di trascinarla così davanti al Tar dell’Emilia-Romagna per ottenere l’annullamento e la sospensione del provvedimento comunicato dal Suap.

La Giunta guidata dalla sindaca Franca Foronchi, nei giorni scorsi, ha quindi dato mandato agli uffici di promuovere la resistenza in giudizio di fronte al ricorso, individuando un avvocato al quale affidare l’incarico del patrocinio legale (per una spesa di circa 6mila euro). La palla passa ora ai giudici bolognesi del Tribunale amministrativo: saranno loro a doversi esprimere sulla possibilità di realizzare l’impianto in via Toti. Nel frattempo, proprio in questi giorni, a Palazzo Mancini è stata depositata la pratica riguardante la richiesta di attivazione di un’altra antenna, in questo caso in via Carducci, sul tetto di un hotel. In passato la ‘concentrazione’ di antenne nel territorio comunale – uno dei più piccoli dell’intera Regione Emilia-Romagna da un punto di vista dell’estensione – aveva sollevato non poche polemiche. Si ricorda ad esempio, nel 2016, la mobilitazione di un gruppo di genitori contro l’installazione di un ripetitore in prossimità della scuola dell’infanzia Corridoni.

Mobilitazione che aveva visto scendere in campo le famiglie dei piccoli, con la raccolta di oltre mille firme.

Lorenzo Muccioli