Il ’Concerto grosso’ per il gran finale di Rim - Rimini in musica. Stasera (21,30) all’arena Francesca da Rimini il festival si chiude con l’omaggio alla memoria di Vittorio Scalzi, fondatore e frontman dei New Trolls, scomparso nel 2022. Per il Concerto grosso per i New Trolls saliranno sul palco Roberto Tiranti, Andrea Maddalone, Lorenzo Ottonello, Max Vigilante, accompagnati dall’orchestra Medit diretta da Angelo Valori. Tiranti (voce e basso), si è unito ai New Trolls nel 1997.
Per i più giovani e per chi non li ha mai ascoltati, come descriverebbe i New Trolls?
"Sono un gruppo nato nel 1967 dalla mente di Vittorio De Scalzi che ha riunito i maggiori personaggi della scena musicale della scena genovese dell’epoca in una sola band. A fine anni ’60 quello era un ambiente molto vivo. I New Trolls non ebbero mai una sola identità, passarono la loro carriera a sperimentare collaborando con mostri sacri come De Andrè. Il grande salto fu dopo l’uscita di Concerto grosso".
Che spettacolo può attendersi stasera il pubblico riminese?
"Un grande tributo a De Scalzi, dall’inizio alla fine del concerto. Noi siamo stati tutti parte della sua band e lui è stato il nostro grande maestro".
Lei è cresciuto con il mito dei New Trolls poi nel ’97 si è unito al gruppo. Come è stato condividere con loro il palco in questi anni?
"Una delle più grandi emozioni della mia vita, la svolta professionale che ti capita una volta sola in carriera. La consacrazione che attendevo da tempo: sono passato dal suonare in piccoli locali ad essere un vero professionista".
Stasera salirete sul palco accompagnati da un’orchestra. Una fusione di generi musicali, proprio come l’essenza originale dei New Trolls.
"È proprio così. Da aprile scorso giriamo l’Italia insieme ad un’orchestra composta da 15 elementi. Un’idea partita da noi musicisti per ripercorrere lo stile della band originale e dare al pubblico un’esperienza unica".
Che significato ha per lei questo concerto?
"Non vogliamo metterci in competizione con i membri originali dei New Trolls, ma ricordare un amico che per molti è stato una figura fondamentale, portando avanti l’eredità di Vittorio e facendo conoscere la sua musica alle nuove generazioni".
Che ricordi ha di De Scalzi?
"Era una personaggio particolare. Ci siamo spesso scontrati, sapeva ciò che voleva e lo pretendeva da sé e dagli altri... Quello che mi manca di più di lui è soprattutto la sua goliardia".
Federico Tommasini