Covid e caro delle bollette, le piscine di Rimini a secco

Numero dei corsisti dimezzati. Solfrini (Polisportiva): "Bollette alle stelle, rinunciamo a coprire la vasca esterna"

"Questo inverno non verrà coperta la piscina esterna. Non ci sono le condizioni economiche per farlo. Stiamo cercando di rimanere aperti con la struttura principale in attesa della primavera". Allarga le braccia il presidente della Polisportiva comunale Giuseppe Solfrini, e stringe i denti alle prese con i rincari delle bollette energetiche. Nell’economia di una struttura come lo stadio del nuoto, la spesa energetica pesa. Gas ed energia elettrica stanno vedendo i costi balzare alle stelle, "cosa che per quanto ci riguarda equivale a una previsione di 230mila euro in più nel corso dell’anno. È davvero tanto e questo, purtroppo, sta andando di pari passo con il numero dei corsisti praticamente dimezzato rispetto ai periodi pre Covid".

Le piscine arrivano da un periodo nero. "Nell’arco di quattordici mesi siamo riusciti a rimanere aperti quattro mensilità. È evidente che in simili situazioni e con i pochi aiuti ricevuti, tutte le strutture come questa hanno avuto grandi difficoltà a tirare avanti". Sono trascorsi due anni dall’arrivo del Covid, ma le incognite restano tante. "Da una parte abbiamo le nuove norme sull’accesso alle strutture con Super Green pass, cosa che ha ridotto l’utenza in particolar modo tra i giovani. Ci sono ragazzini con più di 12 anni che non possono più venire perché non vaccinati. Alcuni ci dicono ’io lo vorrei fare, ma i miei genitori non vogliono’, così non si vedono più in vasca. Poi ce ne sono tanti chiusi in casa perché positivi o in isolamento. Altri ancora hanno altro a cui pensare che non iscriversi a un corso. Prima del Covid in questo periodo i corsisti erano circa 800. Oggi siamo sui 420 con un calo di circa il 50%. Altrove va anche peggio, ci sono piscine che perdono il 70%". Alla fine di dicembre il consiglio della società si era visto saldare l’intera cifra oggetto di contenzioso con il Comune. Tutti i 280mila euro derivanti dal contributo 2021 e dall’arretrato del 2020 erano finiti in cassa. Ma dopo la buona notizia si è scatenata quella che Solfrini definisce "la tempesta perfetta". Una somma del calo di iscrizioni dovute al boom di contagi, le nuove regole per accedere agli impianti sportivi e l’aumento della spesa energetica. "In queste condizioni non è pensabile allestire la struttura a copertura della vasca esterna. Senza aumenti delle bollette sarebbe costata 40mila euro al mese. Oggi ne costerebbe 90mila, è improponibile".

Andrea Oliva