Il depuratore di Santa Giustina, una risorsa da valorizzare

Le acque depurate possono essere convogliate nei canali di irrigazione e nei bacini di raccolta

SEGUE DALLA PRIMA

Dieci anni fa, nel corso di tre tavole rotonde organizzate dal Rotary Rimini Riviera e dall’associazione culturale "La Cosa giusta", docenti universitari di chimica agraria e microbiologia marina, manager del Cer, ed esperti agronomi hanno spiegato come e perché i reflui non debbano finire sottocosta ma nei campi dove si adattano ad ogni cultura. Le recentissime tecnologie fanno sì che le acque depurate possano essere convogliate nei canali di irrigazione e nei bacini di raccolta senza necessità di ulteriori trattamenti. E poiché l’impianto di Santa Giustina è posto a un livello più alto rispetto ai campi da irrigare, non occorrono, per procedere a tale utilizzo, infrastrutture particolari. A chiusura di questa serie di conferenze , il 13 marzo 2012, Massimo Totti ci assicurò che il Piano di fertirrigazione sarebbe stato realizzato subito dopo il raddoppio del depuratore di S. Giustina. Impegno confermato dall’assessore all’Ambiente Sara Visintin al convegno del 23 aprile 2013 pure organizzato dal Rotary e dalla “Cosa Giusta”. Il nastro del raddoppio del depuratore è stato tagliato il 23 giugno 2015 con ‘eccellenza dell’acqua da riportare in ambiente grazie alla innovativa tecnologia dell’ultrafiltrazione a membrana’.

Giuliano Bonizzato