Il dolore di Giuliano: "Non sono più sceso nel garage dove hanno ucciso la mamma"

Il figlio di Pierina parla dei suoi rapporti con la moglie Manuela "Stiamo chiarendo alcuni aspetti". Intanto proseguono le indagini. Gli inquirenti scavano negli ambienti dei Testimoni di Geova.

Il dolore di Giuliano: "Non sono più sceso nel garage dove hanno ucciso la mamma"

Il dolore di Giuliano: "Non sono più sceso nel garage dove hanno ucciso la mamma"

Il 25 ottobre scorso ha fatto rientro a casa, in via Del Ciclamino, nell’appartamento al terzo piano del civico 31, proprio di fronte a quello della madre Pierina Paganelli. Da allora però Giuliano Saponi non è mai riuscito a trovare il coraggio di scendere di sotto, nella zona garage sotterranea, lì dove il 3 ottobre scorso qualcuno ha atteso nell’ombra il rientro dell’ex infermiera 78enne per aggredirla e colpirla a morte con 29 coltellate. "No, non sono riuscito a scendere nel garage, prima voglio aspettare che mettano a posto le luci" ha detto Giuliano ai microfoni del programma Rai Ore 14.

Troppo grande e troppo intenso il dolore legato alla morte della madre, brutalmente assassinata dopo un incontro di preghiera nella sala del Regno dei Testimoni di Geova; una ferita aperta, un choc tremendo che si aggiunge alla lunga convalescenza che il 53enne riminese ha dovuto affrontare a seguito del misterioso nell’incidente nel quale è rimasto coinvolto il 7 maggio scorso, mentre si stava recando al lavoro in bicicletta. Quanto all’autore del delitto, Saponi ha ammesso di non avere "una idea precisa".

Su questo punto, "c’è la Procura, ci sono persone in gamba che indagano". Solo poche parole sui rapporti con la moglie, Manuela Bianchi. "Abbiamo chiarito certi aspetti che ci premevano, questo sì, ma non ho piacere di aggiungere altro né di spiegare come mi sento, sarebbe superfluo" ha aggiunto. Ad aprile (un mese prima dell’incidente in via Coriano) Giuliano aveva cessato il suo incarico come servitore del ministero per la congregazione dei Testimoni di Geova: Saponi ha chiarito in più occasioni di non essere stato espulso, come emerso in un primo momento nelle ricostruzioni della stampa, ma di essersi "autosospeso".

Gli investigatori della squadra mobile di Rimini, guidata dal vice questore aggiunto Dario Virgili, continuano a scavare tanto attorno ai familiari di Pierina quanto negli ambienti dei Testimoni di Geova. L’ex infermiera apparteneva alla congregazione di Miramare ed era una donna molto devota. Tra i dettagli emersi nel corso delle ultime ore, ce n’è uno riguardante in particolar modo la nuora Manuela. Il 4 ottobre, giorno del ritrovamento del cadavere della Paganelli, si sarebbe dovuta tenere la riunione degli ‘anziani’ per decidere sulle sorti della Bianchi, accusata di tradire il marito Giuliano con il vicino di casa senegalese, Louis Dassilva, anche lui nell’elenco dei sospettati su cui si stanno concentrando gli sforzi degli inquirenti. Una circostanza, quella legata al ‘giudizio’ di Manuela da parte degli anziani della congregazione, che per il momento non è stata confermata né smentita in via ufficiale dai portavoce dei Testimoni di Geova. Dopo le perquisizioni, i sopralluoghi e gli interrogatori dei giorni scorsi, si attende ora una svolta nel giallo di via Del Ciclamino, anche se per il momento nessun nome è stato iscritto nel registro degli indagati in mano al sostituto procuratore Daniele Paci.

Lorenzo Muccioli