Ferragosto quest’anno ha un sapore dolce e amaro che si respira tra le file di ombrelloni. Passeggiando tra il Parco del mare e Marina centro ci si accorge che c’è qualcosa di diverso in quest’estate. Saranno la mucillagine, il fantasma della Bolkestein che minaccia i bagnini, gli italiani che non vanno più in vacanza.
All’ora di pranzo i parcheggi sono deserti. Per le strade della zona mare ci si muove agevolmente e per mangiare un boccone, o prendere un gelato, non occorre fare file chilometriche, come succedeva in altri tempi. I turisti si concentrano in spiaggia, sfidando il caldo soffocante. Ma gli ombrelloni non sono tutti aperti. "Non è mai successo prima, l’anno scorso di questi tempi avevamo il 90 per cento dei lettini occupati, oggi saremo intorno al 70. Oggi sicuramente ci sarà il pienone, ma il problema restano gli altri giorni in cui si fatica molto", lamenta Stefano Mazzotti della spiaggia 27 di Rimini mentre scorre con il dito le presenze degli ultimi due anni. "Sono gli italiani a mancare, i turisti stranieri ci sono, ma sono comunque una fetta minore dell’intera torta". Tra le brandine si confondono le lingue, dall’ungherese al tedesco, qualche frase in americano. Rimini si conferma ancora una volta una capitale europea del turismo, ma fatica a tornare sulla cresta dell’onda per gli italiani.
L’atmosfera per le strade è quella di un giorno qualunque, non della vigilia di Ferragosto. "L’incertezza sul futuro non ci fa stare bene, non riusciamo a lavorare serenamente come in passato – continua Mazzotti –. Un’azienda che ha una data di scadenza non è in una buona condizione per andare avanti ogni giorno". Facendo un giro per le spiagge questo spirito si respira anche nei vacanzieri, che non fanno più la corsa per accaparrarsi l’ombrellone vista mare; ormai c’è l’imbarazzo della scelta. Non è una questione di prezzi, quelli nella maggior parte delle spiagge di Rimini sono gli stessi degli anni passati. Non è stato clemente neanche il mare. "Se i clienti mi vengono a dire che il mare è sporco e non vogliono fare il bagno come posso rispondere?", sostiene il titolare del bagno 18. Da settimane le piscine pubbliche sono prese d’assalto. "Ciò che più fa soffrire – spiega Ivan Pavolucci del bagno 20 – è sapere che a fine anno potremmo perdere tutto. In mano a chi finiranno le nostre spiagge?".
Non c’è voglia di festeggiare in questa vigilia. "Che senso ha fare le cose con un finto sorriso?". In pochi organizzano l’aperitivo per i clienti , le fette di cocomero e i brindisi. La si vuole lasciare alle spalle questa stagione. "A livello personale è logorante tutto questo – racconta Mazzotti della 27 – questo è un Ferragosto che non ha lo stesso significato di quello degli anni passati".
La parola d’ordine è micro vacanza, toccata e fuga, solo un assaggio di Romagna e niente di più. Per il sindaco Sadegholvaad il problema è nazionale. Gli italiani hanno meno soldi da spendere e tagliano le vacanze. Questo nuovo trend estivo si nota anche tra i tavoli dei ristoranti, non occupati dai soliti clienti che li riempivano per i pasti. La bolla che ha inghiottito Rimini ha lasciato fuori i grandi numeri degli scorsi anni. Un trend che ha iniziato a fare capolino già dalla Notte rosa e ha continuato anche ad agosto coinvolgendo spiagge, hotel e ristoranti.
Continuando a camminare per le strade di Marina centro ci sono camierieri che aspettano fuori dai locali, provano a far entrare qualche nuovo cliente. "Ragazzi, vi volete accomodare?". Così come i commessi dei negozi che attendono che qualcuno entri a comprare. Sarà l’ora sbagliata per fare una passeggiata in quella zona, ma di turisti non se ne vedono molti in giro. Neanche il traffico sulle strade sembra ricordare una giornata di metà agosto , riprendendo l’auto la strada fino al centro è sgombra e scorre via rapida. Così come l’autostrada e i caselli in entrata e in uscita per la città. Non sembra proprio di essere a Ferragosto, del classico esodo di turisti che animavano il mare e le strade di Rimini neanche l’ombra.
Andriy Sberlati
Federico Tommasini