"Il Festival balla mentre le disco affondano"

Gianni Indino (Silb) attacca Amadeus: "Una nota stonata vedere il pubblico dell’Ariston scatenarsi in diretta tv"

Il pubblico del teatro Ariston invitato a ballare durante l’esibizione dei Meduza

Il pubblico del teatro Ariston invitato a ballare durante l’esibizione dei Meduza

"Una nota stonata quella che arriva da Sanremo: è inaccettabile che Amadeus inviti la sala gremita del teatro Ariston al ballo mentre migliaia di discoteche sono chiuse e decine di migliaia di persone non hanno lavoro". E’ un mix di rabbia e amarezza quello che viene da Gianni Indino, il battagliero presidente regionale del Silb, il sindacato dei discotecari. Nel mirino un momento della serata d’esordio del Festival della canzone italiana. Dopo l’esibizione dell’ultimo dei dodici artisti in gara, Giusy Ferreri, è arrivato il trio dei Meduza, e il presentatore Amadeus ha invitato tutti gli spettatori dell’Ariston ad alzarsi in piedi e a ballare.

Discoteche, la riapertura a febbraio: cosa succede

"E’ la prova provata che il mondo della televisione non riesce ad avere rispetto per le nostre attività – rincara Gianni Indino –. Dopo il trenino di Capodanno lanciato sulle reti Mediaset, ora Amadeus dal palco del teatro Ariston invita tutto il pubblico in sala ad alzarsi in piedi e a ballare. Per noi è inaccettabile in un momento come questo, in cui è stata appena prorogata la chiusura di discoteche e sale da ballo per altri dieci giorni dopo che le attività sono chiuse per decreto da due anni e si trovano sull’orlo della chiusura definitiva per i gravissimi problemi economici che ne sono derivati". "Quell’invito – aggiunge il presidente Silb dell’ Emilia Romagna – ha fatto storcere il naso a numerosi imprenditori e lavoratori del settore. Mi auguro che l’intenzione di Amadeus fosse in realtà quella di esorcizzare la grande paura del ballo, demonizzato da quasi due anni ingiustamente, come luogo degli untori. Ovvero, spero ci fosse intenzione di riabilitare il ballo dal palcoscenico più importante d’Italia".

Un’ipotesi, secondo Indino, che potrebbe essere suffragata dal fatto che "a inizio serata lo stesso conduttore aveva spezzato una lancia importante in favore della riapertura delle discoteche come luoghi di grande aggregazione. Amadeus si era speso per la riapertura dei locali, spiegando che si augurava che le discoteche potessero ’riaprire quanto prima’, dopo aver detto ’vengo da quel mondo’ e ’trovo ingiusto tenerle chiuse’".

"Purtroppo poi la classica scivolata sulla buccia di banana – conclude il presidente Indino –. Anche perché tutti abbiamo visto in televisione un teatro Ariston gremito, con 500 spettatori collocati a distanza ravvicinatissima, mentre il mondo della notte, della cultura e dell’arte è stato mortificato e abbandonato per via di questa pandemia. Dopodiché arriva Sanremo e un teatro diventa accessibile a 500 persone". Con la ’classica goccia’ del ballo collettivo: "L’effetto – chiosa il presidente del Silb – è stato quello di mettere l’ennesimo dito nella piaga di un comparto in grave crisi". Nei giorni scorsi dal governo è arrivata la ’mini-proroga’ di 10 giorni rispetto al 31 gennaio per la chiusura dei locali. Che si apprestano a ripartire con San Valentino.

Mario Gradara