Il food si sta mangiando viale Ceccarini

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Perché attrae viale Ceccarini? Che esperienza fa l’utente? Per dare risposta a queste domande, ma anche per delineare il profilo del ‘salotto’ riccionese, è partito uno studio a cura dell’esperto Fabio De Ponti, consulente aziendale e docente di marketing e turismo. Tra i primi dati emersi, la riduzione al 51 per cento di attività di abbigliamento, accessori e moda e il raddoppio delle attività legate al food. Se fino poco tempo fa erano otto, ora sono 14, la quindicesima aprirà a fine estate al posto dell’outlet inaugurato i giorni scorsi nei locali già occupati dalla Geox. Da notare che diverse attività del food come il Balena, I primi di Puglia e la gelateria inaugurata la scorsa settimana occupano ampi spazi, vale a dire più vetrine. E’ una significativa metamorfosi, un trend che il Consorzio d’area di viale Ceccarini, guidato da Maurizio Metto, guarda con la lente d’ingrandimento per poi avanzare delle proposte al Comune, in vista di un restyling del viale e dell’intero quadrilatero del centro e di un nuovo regolamento del commercio in zona a traffico limitato.

Con questo intento lo studio prosegue in questi giorni analizzando le gallerie collegate a viale Ceccarini e i primi tratti dei viali Dante e Gramsci. Secondo quanto è emerso dalla prima fase del report, solo nell’asse commerciale principale esistono 86 attività, tutte operative, duetre i locali sfitti. Il documento parla di sette, ma nelle ultime settimane alcuni spazi come quello un tempo occupato da Gaudì e da Geox hanno trovato nuovi inquilini, una gelateria il primo, un outlet il secondo. A fronte del 51 per cento di attività di abbigliamento, accessori e moda (44 negozi in tutto) , il 12 per cento riguarda la ristorazione, lounge bar e caffetterie, seguono le gioiellerie (7%), hotel e altri esercizi commerciali (7%), gelaterie (5%), ottiche (5%) e profumerie (3%).

"Quello in corso è un ambizioso studio _ premette Metto _, servirà come spunto anche per chi dovrà preparare il nuovo regolamento del commercio, perché il rilevamento sulle singole attività è quantitativo e qualitativo. In questi anni è chiaro che il viale ha cambiato pelle, le attività di servizio e ristorazione sono tante in più. Definito il quadro con la ricerca che presenteremo ai nostri consorziati, vedremo cosa suggerire". L’obiettivo è quello di dare ulteriore smalto al viale. "Non tutto si può regolamentare _ prosegue Metto _, crediamo però sia fondamentale fornire delle indicazioni anche sulle tipologie che mancano e questo può essere utile anche a chi in futuro intende investire a Riccione. In sintesi occorre capire come migliorare quello che c’è".

Nives Concolino