
Bianchi è stato sentito ieri dalla polizia stradale di Rimini sullo strano episodio accaduto al figlio di Pierina Paganelli. Il consulente Barzan: "Smentito l’alibi di Louis e della moglie Valeria".
Un giallo nel giallo: è quello del misterioso incidente che il 7 maggio del 2023 aveva fatto finire in coma Giuliano Saponi, figlio di Pierina Paganelli e marito di Manuela Bianchi. Un enigma che sembrava destinato a rimanere tale, dopo mesi di indagini serrate da parte degli inquirenti, coordinati dal pm Luca Bertuzzi, che tuttavia non avevano permesso di sbrogliare la matassa. L’episodio ora torna di nuovo sotto i riflettori, a seguito delle dichiarazioni rese da Bianchi - indagata per favoreggimento in relazione all’omicidio Paganelli - nel corso dell’interrogatorio del 4 marzo scorso, alla presenza del pm Daniele Paci. Ieri, a mezzogiorno, Loris Bianchi, fratello di Manuela, è stato convocato a sommarie informazioni testimoniali dalla polizia stradale di Rimini.
Dopo l’interrogatorio di Manuela, la Stradale ha deciso di ascoltare Loris che ha dichiarato di aver visto Louis la mattina del 7 maggio che andava a correre, smentendo di fatto l’alibi di Valeria Bartolucci che collocava lei e il marito ad un funerale. "Mio fratello - aveva detto Manuela nel corso dell’interrogatorio - mi ha detto di quel giorno che Louis, venendo su dalla rampa, aveva chiesto informazioni su cosa stesse accadendo e non appena ha appreso la notizia di mio marito e del suo incidente, Louis ha dato un pugno sulla macchina ed ha esclamato ‘c...o”. Per cui è ipotizzabile che o cerca di far vedere il dispiacere o bisognerebbe sentire con mio fratello se l’esclamazione è tipo ‘c...o è vivo!’" Loris ha in buona sostanza confermato la versione fornita dalla sorella. Il criminalista Davide Barzan, consulente della difesa di Loris e Manuela, evidenza inoltre che Valeria Bartolucci, la moglie di Dassilva, "ha sempre dichiarato di trovarsi, unitamente al coniuge, a un funerale nei pressi di Pesaro. Tuttavia, tale versione è stata smentita dalle risultanze investigative, tra cui l’analisi delle celle telefoniche, che ne hanno rilevato incongruenze rispetto alla ricostruzione fornita"
Gli accertamenti tecnici avevano evidenizato come, il 7 maggio del 2023, il cellulare di Louis Dassilva era spento o lontano dal luogo dell’incidente, mentre sarebbero stati collegati alla cella telefonica che copre sia il luogo dell’incidente, che quella di via Del Ciclamino, i dispositivi di Valeria. Fino ad oggi gli inquirenti non hanno ad ogni modo ravvisato collegamenti tra i coniugi Dassilva e quanto occorso a Saponi quella mattina. Quella mattina, attorno alle 5.30, Giuliano era stato ritrovato agonizzante in un fosso, in via Coriano, a poche centinaia di metri da casa. Stando alla ricostruzione degli agenti della polizia stradale, il figlio di Pierina, che si stava recando al lavoro all’inceneritore di Raibano in bicicletta, sarebbe stato colpito al volto dallo specchietto laterale di un veicolo. A più di un anno di distanza, le indagini potrebbero presto concludersi con un nulla di fatto. Sembra infatti essere ormai prossima l’archiviazione del fascicolo aperto dal pubblico ministero Luca Bertuzzi. In questi mesi non sarebbero emersi elementi utili ad individuare l’eventuale investitore che ha ridotto Giuliano in fin di vita, costringendolo ad un lungo periodo di riabilitazione lontano da casa. In un primo momento le attenzioni degli inquirenti si erano focalizzate sul fotogramma di una telecamera. Un video che mostrava un furgone oppure una jeep allontanarsi da via Coriano ad un orario compatibile con l’investimento. Il filmato era stato sottoposto ad un’analisi approfondita, ma non sarebbe stato possibile risalire a numeri di targa. Rimaneva così in piedi l’ipotesi di un mezzo agricolo: un trattore che forse quella mattina stava uscendo da un campo. Ma anche in questo caso non sarebbe stato possibile stringere il cerchio e il mezzo ‘fantasma’ non è stato rintracciato.
Lorenzo Muccioli