"Il governo provoca, noi scioperiamo"

Il Segretario della Csdl, Enzo Merlini, punta il dito contro la riforma delle pensioni e l’aumento di luce e gas

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"Ai blitz sulla riforma delle pensioni portati nella Commissione Sanità, ora si aggiunge la botta del più che raddoppio delle bollette di luce e gas, che partirebbe addirittura dal 1° novembre". In queste condizioni, lo sciopero generale, annunciato dai sindacati, diventa inevitabile. Lo ha detto senza girarci attorno il segretario Enzo Merlini nella consueta puntata di ‘Csdl informa’ a cui hanno partecipato anche il segretario confederale William Santi, il segretario Fucs, Stéphane Colombari e il segretario Fupi, Antonio Bacciocchi. "Non si possono motivare questi annunci così dirompenti dicendo, come ha fatto il governo – tuona Merlini – che occorre adeguare in un colpo solo le tariffe in quanto ferme da 12 anni, e che bisogna far fronte all’aumento delle materie prime. A parte un incontro con l’autorità per l’energia avvenuto lo scorso anno, il governo non ha convocato né il sindacato né i rappresentanti dei consumatori per spiegare dettagliatamente le ragioni di queste stangate, che comunque sono inaccettabili. Non si raddoppiano le bollette con un preavviso di 15 giorni". Peraltro, "non è per nulla credibile l’intenzione, dichiarata a parole – dice il Segretario – di voler aiutare le famiglie più in difficoltà; non è stato fatto fino ad ora, come si potrà verificare non avendo nessuno strumento oggettivo di accertamento dello stato di bisogno delle famiglie? Il governo fa simili dichiarazioni sapendo che non potranno essere mantenute. Questo fa particolarmente arrabbiare".

Poi la riforma previdenziale. Un altro tasto dolente. "Nelle due precedenti riforme previdenziali – ricorda Merlini – nonostante prevedessero interventi molto più radicali rispetto alla situazione preesistente, il sindacato non ha proclamato un’ora di sciopero, perché i blitz non ci sono stati. Il testo andato in Consiglio è lo stesso che è sempre stato sul tavolo, e che alla fine non ha subito stravolgimenti. Ci si aspettava che anche questa volta si sarebbe seguito lo stesso metodo".

Invece no. "I sindacati stanno finendo – annuncia – di preparare le proposte di modifica della riforma previdenziale per la seconda lettura consiliare, da presentare a tutti i gruppi consiliari, e nei prossimi giorni si vedrà se saranno accolte e condivise. Allora si capirà anche se la possibilità che qualcuno voglia far cadere il governo sia concreta".