
Lo spettacolo ’Multitud’, contro cui FdI presentò un esposto nel 2018
"Il ministro alla cultura Alessandro Giuli spieghi perché è stato dimezzato il punteggio di Santarcangelo festival con il conseguente taglio dei fondi". Il deputato Pd Andrea Gnassi non perde tempo. Dopo il decreto con gli esiti della commissione ministeriale sui festival e fondazioni teatrali, che ha ridotto drasticamente il giudizio sullo storico festival di Santarcangelo causando consistenti tagli dei finanziamenti per il triennio 2025-2027, Gnassi ha presentato un’interrogazione a Giuli. "Deve spiegarci com’è stato possibile". Per il deputato, non c’è errore di valutazione: questo "è un vero attacco politico. La commissione teatro viene usata dal governo come un manganello politico. Chi non asseconda i capricci e le volontà del ministero è fuori: dopo il Teatro della Pergola in Toscana ora tocca a Santarcangelo festiva. E spuntano nuovi beneficiari finanziati dal ministero senza alcuna comprovata eccellenza, ma solo grazie alla dichiarata appartenenza politica alla destra". Per Gnassi è evidente che "qui si colpisce scientificamente chi non è allineato, usando ogni mezzo contro la libertà di espressione e pensiero". Non fa sconti nemmeno il senatore del M5s Marco Croatti: "I tagli del governo non sono basati su questioni di merito, sono ideologici e politici".
L’anno scorso il ministero aveva finanziato con 226mila euro Santarcangelo festival, che tornerà in scena per la 55esima edizione dal 4 luglio. Di quanto caleneranno i finanziamenti da Roma ancora non si sa con precisione, ma il taglio sarà drastico, a fronte dei contributi cospicui della Regione e del Comune (oltre mezzo milione). La scure del governo su Santarcangelo festival "non è un fatto isolato. È l’ultimo capitolo di una lunga campagna politica e ideologica che da anni mira a delegittimare la manifestazione – attacca la consigliera regionale Pd Emma Petitti – Basta ricordare l’esposto in Procura fatto nel 2018 da Fratelli d’Italia contro lo spettacolo Multitud, accusato di offendere il pubblico decoro per la presenza di attori nudi". L’ex sindaca e attuale consigliera regionale Alice Parma assicura: "Il festival resisterà. Resisteremo". Ma "adesso il ministro Giuli deve spiegarci – continua Parma – una scelta del genere, ingiustificata e ingiustificabile se non con motivazioni politiche, punitive, liberticide. Che però sono tutto il contrario di quello che una commissione ministeriale super partes dovrebbe fare". "Così si svaluta un festival che da sempre si distingue per la sua proposta e la dimensione internazionale", aggiungono da Rimini il sindaco Jamil Sadegholvaad e l’assessore alla cultura Michele Lari. E Paola Donini, segretaria del Pd santarcangiolese, attacca gli esponenti del centrodestra che esultano per i tagli. "Ci sta che qualcuno non ami il teatro contemporaneo. Anch’io credo che il festival debba essere più presente nelle piazze... Ma il centrodestra chieda a negozi, locali, hotel se è un bene tagliare il festival e se c’è da brindare".
A difendere il governo e il ministero ci pensa la senatrice di Fratelli d’Italia Mimma Spinelli: "Invito chi parla di attacco politico a leggersi i verbali. Solo 2 dei 7 membri della commissione hanno giudicato il voto dato a Santarcangelo festival troppo negativo. Parlare di scelta politica è propaganda. Santarcangelo faccia l’analisi seria anzichè speculazioni". E l’ex consigliere regionale Matteo Montevecchi (fondatore dell’associazione RivoltaTi), conclude rivolto al centrosinistra: "Il vostro festival politico ora fatelo coi vostri soldi".
Manuel Spadazzi