Il Mare d’inverno fa scuola "Un modello per altre località"

Il ministro Massimo Garavaglia, ospite della rassegna La Riccionese, ha toccato i temi del turismo. Addio definitivo ai visitatori russi. "Dobbiamo farcene una ragione e investire su altri mercati"

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Un ‘modello Riccione’ da far conoscere e replicare "almeno nelle località che fanno parte del G20 spiagge". Parola di Massimo Garavaglia, ministro al Turismo intervenuto ieri alla rassegna culturale La Riccionese al palazzo del Turismo, intervistato dal vicedirettore de Il Resto del Carlino, Valerio Baroncini. Il Mare d’inverno riccionese potrebbe così diventare un prodotto d’esportazione, turisticamente parlando. "Gli operatori, soprattutto quelli giovani, vogliono lavorare tutto l’anno anche nelle località balneari. E si può fare soprattutto se affiancati dalle amministrazioni nella realizzazione di eventi e iniziative". Dal ministro persino un impegno "nel farlo conoscere", cosa che fa dimenticare quel filo diretto che lega Garavaglia, "da milanese", con la Liguria. "Prometto che la prossima volta verrò anche qui. Ho conosciuto negli ultimi anni questo territorio da Rimini a Riccione, e devo dire che è bello sempre. Questa è la vera sfida, vivere il mare tutto l’anno". Ed in questo il turismo legato agli eventi sportivi diviene fondamentale come ha sottolineato Stefano Caldari, assessore al Turismo e candidato sindaco, nell’aprire l’incontro: "La pandemia ha cambiato le nostre abitudini e ci ha portato a riscoprire i nostri territori, ricchi di tradizione e cultura. Innovazione, sostenibilità e turismo di prodotto sono le tre direttrici sulle quali dovremo puntare nei prossimi anni". Dunque, "turismo di prodotto per Riccione significa proporsi sul mercato nazionale e internazionale con tre grandi asset: sportivo, family e intrattenimento di alta qualità".

Guardando oltre confine, il turismo dall’Est diventa una chimera. "Dobbiamo farcene una ragione" chiosa il ministro. Bisogna guardare altrove. "Il primo mercato per numeri resta quello tedesco, ma non dobbiamo sottovalutare gli altri. Quello spagnolo ad esempio. Tanti italiani vanno in Spagna, ma accade anche il contrario, ed il tasso percentuale di questo mercato turistico è in crescita". Insomma, le possibilità sono tante: i millennials nel mondo a cui far conoscere l’Italia, i giovani israeliani che si prendono un anno sabbatico al termine del servizio militare, il cicloturismo da far crescere e i camperisti solo per citarne alcune. Tra progetti e strade da percorrere c’è anche quella che porta alle aste per le concessioni balneari. Dal ministro una buona notizia per i balneari: un periodo transitorio di due anni per le manifestazioni di interesse che coinvolgeranno le concessioni. "Entro fine anno verranno fatti i decreti. Ma avere un solo anno per completare le procedure in tutti i comuni italiani relative alle manifestazioni di interesse per le concessioni balneari diventa complicato. Ritengo ragionevole un periodo transitorio di due anni. Penso che questa sia una modifica al Ddl concorrenza che non incontrerà ostacoli".

Andrea Oliva