"Il mare è pulito, ora diteci cos’è successo"

I bagnini della Cooperativa pretendono chiarezza dopo i divieti. Il sindaco Angelini: "A rischio i requisiti per la Bandiera Blu"

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"Vogliamo chiarezza. Vogliamo capire cosa è realmente accaduto per farci ritrovare con i divieti di balneazione sulla nostra costa". I bagnini della Cooperativa non sono affatto convinti delle spiegazioni che sono arrivate da Arpae e dalla Regione sull’anomalia che ha fatto registrare sforamenti di escherichia coli in 26 punti del litorale provinciale, inclusi in quelli riccionesi. Il gran caldo è una tesi che non convince. "Chiediamo evidenza scientifiche – spiega Diego Casadei il presidente della Cooperativa –. Abbiamo assistito a valori sballati. Servono indagini accurate per evitare che si possa ripetere una simile situazione". Negli ultimi giorni i bagnini hanno dovuto fare gli straordinari per spiegare ai turisti che il mare è pulito. "Gli stranieri quando vedono nell’ora di pranzo issare la bandiera rossa mi chiedono cosa sta accadendo al mare. Si è creato allarmismo", racconta il bagnino Gianandrea Fratesi. Poi ci sono state le disdette che assieme agli hotel hanno colpito anche gli stabilimenti balneari svuotando gli ombrelloni. Un danno a cui è seguita la beffa. Il tratto centrale del mare riccionese, dagli stabilimenti vicini al porto fino alla zona sud, era già risultato oltre i limiti nel corso dell’inizio della stagione, cosa che comporterà la perdita della Bandiera blu. "È probabile ed è quanto temiamo", dice Casadei.

Un’eventualità confermata dal sindaco Daniela Angelini. "Purtroppo allo stato attuale il prossimo anno verrebbero a mancare i requisiti per la Bandiera blu. Ma faremo tutto quanto il possibile per difendere la qualità delle acque mostrando i prelievi che in sole 24 ore davano acque balneabili. Cercheremo di far valere la bontà di questi ultimi campionamenti". Anche in municipio le spiegazioni di Arpae hanno lasciato l’amaro in bocca. I sindaci della Riviera hanno avuto un secondo incontro con la Regione e Arpae lunedì scorso. "Continuiamo a chiedere spiegazioni – prosegue il primo cittadino -. Quanto è accaduto resta inspiegabile. In poche ore i valori erano già rientrati. Non si può fare finta di nulla. Se nel giro di un giorno le acque tornano balneabili significa che il presunto disastro ambientale non c’è stato".

La ricerca di cause chiamando in causa possibili sversamenti a mare, come emerso durante il confronto con la Regione, non viene presa in considerazione. "Gli sversamenti a mare non possono essere la spiegazione. Non ci sono stati". Angelini, come gli altri sindaci della costa, aveva chiesto in Regione che i divieti non scattassero in automatico una volta trovati valori oltre i limiti, ma solo dopo le contro analisi. "Su questo ci hanno spiegato che per legge non è possibile".

Andrea Oliva