
"Il ministero esprima un definitivo parere negativo sul progetto" di un impianto eolico in mare aperto presentato da Energia Wind 2020. La richiesta è scritta nell’ultima riga delle osservazioni presentate da Federlaberghi Riccione, Cooperativa bagnini, Cooperativa bagnini Adriatica e Confartigianato Riccione. Secondo le quattro associazioni vi sarebbero le condizioni per un simile epilogo del progetto. Non è un mistero che le categorie riccionesi da anni ormai hanno avviato una guerra contro le pale eoliche in mare. L’ultima battaglia la si gioca con le osservazioni inviate al ministero dopo che la società aveva risposto alle richieste dello stesso ministero. Come si ricorderà, Energia Wind nella propria risposta aveva avanzato la proposta di allontanare gli aerogeneratori dalla costa facendo partire gli archi da circa 12 miglia, mantenendo per lo più inalterate le altre caratteristiche del progetto quali la disposizione e il numero delle pale, 51 in tutto. Tuttavia per le quattro associazioni riccionesi, la risposta di Energia Wind alle richieste del ministero sarebbe "elusiva". Questo perché lo stesso dicastero nell’esprimersi sul progetto aveva chiesto, scrivono le quattro associazioni: "… presentare alternative progettuali che paragonino il parco eolico in progetto, in termini di producibilità, impatto visivo, footprint sul fondale eo terreno, superficie interdetta ad altri usi, impatto sulll’avifauna eo biocenosi e mammiferi, con: 1) un parco di potenza nominale equivalente basato su tecnologie a turbina ad asse verticale, 2) un parco fotovoltaico galleggiante paragonabile per produzione per produzione di energia, 3) un cluster di parchi eolici onshore con potenza nominale equivalenti…". Per le associazioni che si sono servite di un professionista per redigere le osservazioni, Energia Wind non avrebbe "preso in esame seriamente le alternative come richiesto motivatamente dal ministero". Un esempio su tutti è la comparazione con un progetto fotovoltaico galleggiante. La società "evita di produrre un progetto alternativo", cosa per le associazioni difficilmente comprensibile visto che "esiste già un progetto simile, presentato da Agnes srl che prevede un parco galleggiante fotovoltaico in corso di istruttoria" poco più a nord della costa regionale, dunque esempi ce ne sarebbero. "Le chiacchiere stanno a zero – ribadiscono le quattro associazioni firmatarie -. Noi ci siamo preoccupati di produrre fatti. Invitiamo le associazioni di categoria e le forze politiche che non lo abbiano ancora fatto, a tradurre il proprio pensiero a riguardo, in documenti concreti da trasmettere attraverso il canale preposto, al tavolo ministeriale dove saranno prese le decisioni".
Andrea Oliva