MARIO GRADARA
Cronaca

Il ministro con il fucile. Colpita una finestra: "Sì, forse sono stato io"

Pedini Amati, Segretario di Stato al Turismo di San Marino, è uno dei ‘sospettati’. Incidente durante la caccia al cinghiale. Le polemiche: "Organizzazione folle". Lo spavento degli abitanti della casa. Lui si lamenta: "Capitano tutte a me".

Federico Pedini Amati, ministro del Turismo di San Marino

Federico Pedini Amati, ministro del Turismo di San Marino

L’ultima chicca è la battuta di caccia al cinghiale, domenica scorsa a San Marino, nella quale un proiettile ha colpito il vetro (per fortuna blindato) di una finestra del salotto al primo piano di una villetta, terrorizzando gli occupanti ma senza far danni. "Il colpo potrei averlo sparato io", ha dichiarato alla tv di Stato della Repubblica il ministro per il Turismo del Titano, Federico Pedini Amati: "Confermo di essere una delle due persone che sono state attenzionate dalle forze dell’ordine riguardo al colpo partito. Come sempre ci metto la faccia", ha aggiunto.

Le stesse parole, queste ultime, proferite nel novembre 2023 dopo essere stato indagato per lesioni colpose dalla Procura di Lucca con l’accusa di aver "picchiato un uomo a Viareggio" nell’agosto 2022. Accusa archiviata dopo l’accertamento di uno scambio di persona per un "incredibile caso di omonimia". "Scambio non casuale – aveva tuonato il ministro, chiamato in parlamento dall’opposizione a chiarire i fatti –. Ma io ancora una volta ci metto la faccia".

Federico Pedini Amati – che si accinge a partecipare con la sua Fiat 500 R del 1973 alla prossima edizione della Pechino-Parigi – ha un ’precedente specifico’ quanto a proiettili vaganti. Ma in quel caso nei panni della vittima: era suo il gatto che, la sera del 21 giugno 2022, mentre lo sventurato felino era sul tetto di casa, col ministro in quel momento sul terrazzo con la figlia, viene raggiunto alla testa e ucciso da uno dei colpi esplosi con una carabina dalla finestra di un’abitazione vicina. Le indagini della Gendarmeria portano ad Antonio Tiberi, ciclista professionista all’epoca 21enne, già bronzo agli Europei del 2018, oro nella cronometro juniores ai Mondiali 2019. L’atleta laziale, che abita sul Titano dal marzo 2022, sarà condannato, nel febbraio 2023, al pagamento di 4mila euro di multa, e dopo due mesi licenziato dalla sua squadra, la Trek Segafredo. Dopo la sentenza il ministro aveva tuonato: "Ora Tiberi va cacciato da San Marino. la sua non è stata una semplice ragazzata. Ha sparato ad altezza uomo, poteva ferire qualcuno. Il governo prenda provvedimenti".

"Non mi stupirei se il prossimo missile lanciato in qualche guerra in corso centrasse casa mia". La battuta di ieri del ministro è riferita alla serie di episodi che l’hanno visto protagonista. L’ultimo dei quali, appunto, il colpo contro la casa durante la caccia al cinghiale, continua a suscitare reazioni nella piccola Repubblica.

Su Facebook il duro commento del ministro sammarinese Teodoro Lonfernini: "Al di là della sfortuna che può avere avuto il mio collega con la passione della caccia, io credo di non aver mai visto una cosa organizzata in maniera così stupida come questa battuta svolta in pieno giorno in mezzo a centri abitati". "Sono sicuro – aggiunge Lonferini, chiamando fuori l’Esecutivo sammarinese – che una cosa simile non verrà mai più autorizzata sebbene il Congresso di Stato (il Governo, ndr), se fosse stato adeguatamente informato, non lo avrebbe concesso nemmeno domenica a quelle idiote condizioni". "Hanno organizzato – rincara – una mattanza legalizzata per una giornata ludica di quattro scappati di casa a fare il Western anziché studiare scientificamente come risolvere il problema del proliferare di questa specie animale".

Sono stati 27 i cinghiali abbattuti. Una interrogazione consigliare "sui fatti accaduti durante la battuta di caccia al cinghiale" è stata depositata dai gruppi di opposizione Rete, Repubblica Futura e Domani Motus Liberi. "Sarà una sfortuna, un caso – attacca Repubblica Futura – ma quando succede qualcosa c’è sempre di mezzo il Segretario di Stato per il Turismo. Che si tratti di una battuta di caccia al cinghiale, di un ciclista che spara a un gatto o altro lui c’è sempre, e quando scoppia il caso la si butta in caciara gettando la colpa sugli avversari politici".