"Il mio segreto? Ho sempre vissuto col sorriso"

Delvina Fabbri, 101 anni, di Villa Verucchio svela la ricetta di lunga vita

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Ogni mattina sale sulla sua bicicletta, poi governa la casa e si prepara il pranzo: 101 anni e non sentirli, parole e musica di Delvina Fabbri da Villa Verucchio. Il segreto? "Ho sempre lavorato e vissuto con il sorriso", allarga le braccia la centenaria. Ieri Delvina ha festeggiato due ricorrenze in una. La sindaca Stefania Sabba le ha consegnato un mazzo di fiori e gli auguri a nome della città, poi Delvina ha spento le 101 candeline con la figlia Daniela. Il compleanno è stato anche l’occasione per festeggiare l’ingresso nel ristretto club dei "secolari". Lo scorso anno, infatti, Delvina venne contagiata dal Covid e fu costretta a qualche settimana di ospedale. "Quando sono uscita avevo perso il ritmo della camminata, ma questa bici da casa mi ha rimessa in piedi. Mi esercito tutti i giorni", assicura la coriacea centenaria.

Nata a San Piero in Bagno il 14 novembre 1921, Delvina è arrivata a Verucchio nel 1980 in compagnia del marito Edoardo dopo 22 anni in Svizzera, dove è nata la figlia. "All’inizio lavoravo in una fabbrica in cui facevamo cappotti, poi, quando sono diventata mamma, ho lavorato da casa occupandomi delle etichette dei capi di abbigliamento. Mio marito invece faceva il traslocatore: mi ha lasciata nel 2009". "Delvina è sempre solare e sorridente, la conosco da 40 anni da quando è venuta ad abitare a Villa Verucchio. – racconta il vicino di casa Luigi Dolci – Il marito d’estate non sopportava il caldo, e tornava nel in Cadore, lei amante del caldo e del sole lo aspettava con pazienza crescendo la figlia, che oggi vive con lei al pianterreno. Il suo giardino era il più curato della via". Lucidissima e dalla battuta sempre pronta, governa la casa senza aiuti esterni se non una volta a settimana. Una vera forza della natura. Il segreto di tanta longevità? "Ho sempre lavorato e vissuto con il sorriso sulle labbra e la mia più grande passione sono stati i fiori", confessa coccolandosi il mazzo donatale dalla sindaca.

m.c.