Gli operatori di Riccione Paese tornano a ribadire il loro no all’isola pedonale diurna in corso Fratelli Cervi. Chiedono piuttosto il limite dei 30 chilometri orari, rallentatori, maggiori controlli e parcheggi non a pagamento. Emerge da un questionario. In merito all’isola pedonale sulle cento attività deell’area a rispondere sono state quarantadue, solo una favorevole all’isola, mentre dieci si sono astenute. "La chiusura del corso è il tema che preme maggiormente _ sottolinea Lina Danese, presidente del comitato d’area _. La pedonalizzazione spaventa i commercianti, andrebbe riproposta più avanti. Il Comune ci ha detto più volte che non chiuderebbe mai il corso prima di fare delle migliorie". Resta da capire la posizione di quel 60 per cento di operatori che non ha partecipato al questionario. I temi toccati dall’indagine elaborata dal consulente Fabio De Ponti vanno oltre. Gli occhi restano puntati su piazza Unità da decenni in attesa di una riqualificazione. Si chiede poi il potenziamento dell’illuminazione pubblica, più aree verdi con panchine, nonché la demolizione dell’ex canonica, già sede Acli, accanto alla chiesa di San Martino. Tra gli operatori c’è chi chiede di ricavarne un parco. Queste e altri indicazioni e desiderata fungeranno da base per il progetto dell’hub (area d’identità del territorio) di Riccione Paese da inviare in Regione.
Nives Concolino