Il papà di Tamim: "Una sentenza amara andava condannato"

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La delusione è dipinta sul volto di Sunny Abu Bakkar, il papà di Tamim. E’ il bambino bengalese che, l’11 settembre 2021, rischiò di morire per colpo alla carotide infertogli da Somane Duula. Ieri Sunny era in aula al processo, insieme al suo avvocato Maurizio Ghinelli.

Come ha preso la sentenza?

"Male, sono rimasto molto male per questa decisione del giudice. Anche se Somane ha problemi psichici, andava condannato per il male che ha fatto: poteva uccidere mio figlio e altre persone. Non possiamo perdonarlo".

Come sta Tamim ora?

"Dovrà convivere per tutta la vita con le cicatrici e i dolori al collo provocati dalla ferita. I medici dicono che Tamim dovrà curarsi costantemente. Ma è un bambino forte, ha reagito. Anche se ricorda bene quello che gli è accaduto".

Ora si apre la partita del risarcimento: come procederete?

"Andremo avanti col nostro avvocato, seguendo le sue indicaizoni. Non si tratta di una questione economica, ma di avere giustizia per nostro figlio".