
"La revoca della cittadinanza a Mussolini è una scelta politica. Nessuno scandalo. Ma il Duce è parte importante della storia...
"La revoca della cittadinanza a Mussolini è una scelta politica. Nessuno scandalo. Ma il Duce è parte importante della storia di Riccione. Volerlo cancellare potrebbe essere controproducente".
Parla Andrea Santangelo, esperto di storia militare, membro del Comitato scientifico dell’Istituto storico della Resistenza, e della Deputazione Storia Patria.
Perché controproducente?
"Cancellare parte del proprio passato, per quanto brutto e sgradevole possa essere, è come rimuovere la memoria".
Invece?
"La storia va insegnata, approfondita, non ’fatta sparire’. Proprio perché è utile trarre insegnamento dagli errori".
Il fascismo è stato un errore, oltreché un orrore?
"Dal punto di vista politico il fascismo è stato una dittatura da operetta. Agli italiani piace l’uomo forte al potere, se non altro per criticarlo. L’hanno fatto per i vent’anni del regime, tra aneddoti e barzellete. E dopo la sua caduta, il 25 luglio 1943, tutti, o quasi, antifascisti".
Il Comune di Riccione ha motivato la revoca con la ’totale incompatibilità’ tra l’onoreficenza e gli atti compiuti.
"Mussolini ci ha trascinato in una guerra, forse temendo di venire ’sorpassato’ dalla Germania. Ha aiutato Franco nella guerra civile spagnola. Ma la nostra forza militare era ridotta al lumicino".
La mitologia del fascismo voleva il Duce grande condottiero...
"Mi fanno ridere i fascisti che parlano di Mussolini condottiero. Era un caporale, a un corso per ufficiali venne rispedito a casa. Non sapeva niente di cose militari".
Anche Hitler era un caporale.
"Ma Hitler aveva una vera passione per la tecnologia militare. Mentre Mussolini era interessato a far marciare con il passo dell’oca, al sabato fascista con i balilla che si esercitavano coi moschetti, ai biplani. Ci ha portato al disastro".
Torniamo alla revoca.
"Mussolini a Riccione ha la villa delle vacanza. A Riccione si incontrava con Claretta Petacci. Non vorrei si arrivasse a dire ’mai il Duce a Riccione’".