
Juri Magrini:. l’assessore alle attività economiche ha fatto il punto sulle imprese del commercio
Tassazione al massimo per chi continua a tenere negozi sfitti. E agevolazioni per startup e giovani, che vogliono investire aprendo attività a Rimini. "Sono alcune delle misure adottate in questi anni a sostegno del commercio e che intendiamo proseguire per aiutare le attività", assicura l’assessore alle attività economiche Juri Magrini. Che ieri – in commissione – ha fatto il punto sullo stato di salute del commercio.
Nel complesso "Rimini – osserva Magrini – resta una realtà dinamica che cerca continue contromisure alle difficoltà nei vari settori del commercio". Al 31 dicembre dello scorso anno le imprese commerciali attive (incluse le alimentari) erano 4.827. Se guardiamo a fine 2021, dopo lo scoppio della pandemia e le prime limitazioni che hanno messo in ginocchio tantissime attività, il saldo è positivo di 155 unità. Solo nell’ultimo anno il saldo è positivo per 78 imprese. Stabile anche il dato relativo ai pubblici esercizi, che alla fine del 2024 erano 1036, 5 in più rispetto a tre anni prima.
Fin qui i numeri, ma per far sopravvivere e incentivare il commercio servono azioni. E il Comune ne sta mettendo sul tavolo diverse. "È noto a tutti che gli enti locali hanno strumenti parziali di intervento, che semmai andrebbero pensati a livello nazionale. Ma davanti al problema abbiamo messo in campo il massimo delle misure ad oggi possibili: Imu ai massimi per chi mantiene negozi sfitti, e il programma Sise che dà agevolazioni tributarie agli aderenti, che sono peraltro in crescita". Acronimi a parte, il Sise è l’insieme di azioni per incentivare e sostenere le attività: dalla valorizzazione delle botteghe storiche al supporto delle startup attraverso bandi pubblici e risorse che diano un aiuto a chi vuole avviare una nuova impresa. La cosa sta prendendo piede: nel 2024 infatti le domande sono raddoppiate arrivando a 54, e la metà di queste riguarda attività gestite da donne, mentre una su 5 è gestita da giovani.
Le soluzioni adottate sono varie. Tra queste, il taglio del 70% del canone di occupazione del suolo pubblico per le edicole, così da scongiurarne la chiusura. Contributi a parte, il rilancio del commercio va pensato anche attraverso gli hub urbani. Tradotto, si prendono in esame intere aree commerciali e si progetta il loro sviluppo d’insieme. Gli investimenti passeranno per la riqualificazione degli arredi, i collegamenti, soluzioni urbanistiche per incentivarne la vista da parte di clienti e turisti, fino ad arrivare a una promozione e un marketing specifico per determinate aree. Il Comune di Rimini ha già ottenuto dalla Regione le risorse per la progettazione. Gli hub presi in considerazione sono tre, si tratta delle zone di Marina centro, del centro storico e dei viali delle Regine.
Andrea Oliva