Il reddito dei riminesi sotto i livelli pre Covid

Analisi di Istituto Tagliacarne e Unioncamere evidenzia un calo del 4,7% rispetto ai dati del 2019. Siamo tra le 18 province con il segno meno

Rimini è tra le province che non ha ancora recuperato il livello di reddito disponibile pro capite prima dello scoppio della pandemia, ovvero quello del 2019. Sono complessivamente diciotto le province italiane dove il recupero tra 2019 e 2021 non si è compiuto. Rimini è, dopo Prato, la provincia con il gap maggiore: 4,7 per cento in meno (il capoluogo toscano resta sotto del 5,9 per cento). "Un calo accompagnato però, nel caso di Rimini e Prato, da "crescita o stabilità della popolazione", si legge nell’analisi del Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere sulle stime 2021 del reddito disponibile delle famiglie consumatrici (formato dalla somma dei redditi da lavoro, da capitale - impresa, da prestazioni sociali e trasferimenti, al netto di imposte e contributi). Una misura della capacità di spesa della popolazione residente in Italia. Dall’indagine emerge come siano sei le regioni su venti dove il reddito delle famiglie non ha ancora recuperato il terreno perduto nel periodo Covid. Tra quelle col segno meno non compare l’Emilia Romagna.

"È evidente che la pandemia ha colpito duramente il turismo – commenta l’amministrazione comunale – forse il settore industriale più colpito in Italia: nel 2020 la provincia di Rimini ha perso quasi sette milioni di presenze turistiche rispetto al 2019. Questo ha avuto sicuramente ricadute sul territorio e del suo tessuto socioeconomico".

"Questi dati dimostrano che le famiglie sono state meno colpite delle imprese dalla crisi pandemica – commenta Andrea Prete, presidente di Unioncamere – anche grazie alle politiche di sostegno attivo messe in campo dai diversi governi, registrando un aumento a valori correnti dell’1,5 per cento del reddito disponibile familiare a fronte di un calo dello 0,8 per cento del Prodotto interno lordo (Pil) nel Paese tra il 2021 e il 2019". "Preoccupa però la situazione del Mezzogiorno – conclude Prete – che vede ben 22 province con un reddito disponibile pro-capite nel 2021 inferiore di oltre il 25% alla media nazionale".