Il sindaco: "Ragazzi a scuola sul Titano"

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"Se l’Ufficio scolastico regionale non farà marcia indietro rispetto alle sue decisioni proporrò ai miei alunni di andare a scuola a San Marino". Lo dice e dalle parole è anche già passato ai fatti il sindaco di Monte Grimano Terme, Elia Rossi. Il primo cittadino del Comune a pochi chilometri dal Titano ha già pronta la contromossa rispetto al decreto del direttore generale regionale Marco Ugo Filisetti dei giorni scorsi che di fatto chiude la classe prima elementare ed obbliga gli alunni del piccolo comune ad essere accorpati con quelli di Mercatino Conca. Rossi ha già avuto un confronto con il dipartimento della Segreteria Istruzione. Per il momento si tratta di un primo passo, ma nei prossimi mesi non è escluso che questa soluzione possa diventare realtà per i piccoli alunni delle elementari di Monte Grimano, ma anche per quelli di prima media. "C’è stata chiesta questa disponibilità che accogliamo – conferma il segretario Andrea Belluzzi alla tv di Stato – ma non c’è ancora nulla di deciso. Fino ad ora non abbiamo cercato di intercettare queste iscrizioni per rispetto dei comuni vicini, ma in questo caso la proposta arriva direttamente dal sindaco". Non è un segreto e nemmeno una novità che le scuole sammarinesi stiano soffrendo la mancanza di alunni a causa della crescente denatalità che non risparmia nemmeno la Repubblica. E l’arrivo di piccoli alunni dai comuni limitrofi potrebbe evitare, anche sul Titano, la difficoltà di creare classi con adeguati numeri di studenti. "San Marino confina con noi, – non ha intenzione di cedere di un millimetro il sindaco Elia Rossi – e dista davvero pochissimi chilometri. Inizieremo a ragionare su un possibile spostamento oltre frontiera di scuole elementari e medie del nostro comune. Lì, avrebbero il tempo pieno, e la refezione scolastica e probabilmente una considerazione maggiore di quella che apprendiamo ci riserva l’Ufficio regionale scolastico". In caso di accorpamento il sindaco aveva già fatto sapere che non ha intenzione di impiegare i mezzi del servizio di trasporto pubblico comunale per portare i suoi bambini a scuola: "Questa ennesima decisione sulla pelle dei piccoli comuni – attacca Rossi – è inaccettabile".