Il Tar dà ragione a Banca Carim

Nella querelle tra Comune di Riccione e Banca Carim di Rimini sul cambio di destinazione di un edificio nella zona di viale Verdi da struttura scolastica a residenziale, il Tar dà ragione alla Carim. La vicenda risale al 2018, quando l’amministrazione Tosi dice no alla richiesta della banca in base alle previsioni del Rue. Secondo l’istituto di credito il Rue ricomprende anche l’uso residenziale e il cambio di destinazione. Da qui il ricorso accolto dal Tar. Come si legge nella sentenza, "l’unico profilo ostativo alla realizzazione dell’intervento edilizio è costituito dal contrasto dell’iniziativa" con il Rue che "consentirebbe esclusivamente interventi di progettazione unitaria". Per la zona lo strumento urbanistico "conferma i contenuti e le previsioni urbanistiche del piano particolareggiato ad iniziativa privata Diamant" depositato nel marzo 2003, "con conseguente esclusione di un intervento di progettazione di edilizia frazionata". Tuttavia non essendo stato approvato, le prescrizioni del piano particolareggiato "non possono ritenersi preclusive della possibilità per i privati di presentare richieste di progettazione limitate a una porzione del comparto". Il Tar accoglie dunque il ricorso, annulla gli atti impugnati e condanna il Comune di Riccione al pagamento di 3mila euro di spese processuali in favore della parte ricorrente.