Il Tar salva i bar di spiaggia: "Sì al condono"

Altre tre sentenze a favore degli operatori: si erano visti negare la sanatoria dalla Soprintendenza trent’anni dopo la richiesta

Il Tar salva i bar di spiaggia: "Sì al condono"

Il Tar salva i bar di spiaggia: "Sì al condono"

Salvate dai giudici. Altre attività di spiaggia di Bellaria Igea Marina hanno vinto il ricorso al Tar Bologna, dopo lo stop al condono edilizio della Soprintendenza. Le ultime sentenze sono arrivate martedì. I ricorsi presentati ai giudici del tribunale amministrativo regionale, contro i pareri negativi della Soprintendenza al condono edilizio, sono stati parecchi: riguardano una ventina di manufatti lungo il litorale di Bellaria e Igea Marina, realizzati tra gli anni ‘60 e ‘70. Per oltre una decina era già arrivato il verdetto del Tar lo scorso anno, con i giudici che avevano accolto i ricorsi.

Le ultime sentenze pubblicate martedì interessano tre strutture: un bar su viale Pinzon a Igea e poi Bar Golf e Foto Bill, sempre sullo stesso viale. Il tribunale ha ritenuto di "non doversi discostare dai precedenti verdetti". Negli ultimi casi presi in esame, si legge nelle sentenze, "il giudizio della Soprintendenza pecca di un errore di fondo: quello di individuare il contesto in cui si colloca l’intervento unicamente sulla base di aspetti e di caratteristiche naturali del paesaggio, obliterando del tutto gli aspetti e le caratteristiche derivanti dall’azione umana. Ha disancorato le proprie valutazioni dalla rappresentazione effettiva della reale situazione dei luoghi". Le strutture oggetti dei ricorsi sono manufatti realizzati a ridosso della spiaggia tra gli anni ‘60 e ‘70, quando la legge sul condono è arrivata soltanto nel 1985.

Ad assistere i proprietari che hanno fatto ricorso è stato l’avvocato Franco Fiorenza. Che ricorda: "Nel 1985 venne introdotta la legge Galasso sulla tutela paesaggistica, le costruzioni prive di permesso, diventavano reato. Su tutta la costa sono partite migliaia di domande per i condoni. Le pratiche sono andate avanti con i loro tempi burocratici e dopo solo quasi 40 anni è arrivata la risposta da parte della Soprintendenza, negativa. Ma a oggi l’ente non può valutare queste opere come astratte dal contesto. Stiamo parlando di elementi tipici del paesaggio della Riviera. Manufatti diventati caratteristici per lo stesso paesaggio". Fiorenza conclude: "Il parere della Soprintendenza è vincolante, e può bocciare i condoni. Ma con queste sentenze del Tar cambia tutto. Un’ottima notizia per i piccoli imprenditori che contribuiscono all’economia della città". Sul caso interviene anche l’amministrazione di Bellaria. Che, ci tiene a rimarcarlo, "non si è mai costituita in questi procedimenti. Non entriamo nel merito e attendiamo la completezza degli atti. Sicuramente la linea decisa dai giudici del Tar può favorire il perfezionamento delle pratiche di condoni edilizi sull’arenile di Bellaria Igea Marina".

Rita Celli