Il Vecchio campanile festeggia mezzo secolo in tavola

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Alzi la mano chi non ha mai gustato, almeno una volta, le famose tagliatelle della Caterina... La passione per la buona cucina romagnola, lei e il compianto marito Sebastiano, l’hanno tramandata ai figli.

E’ una storia d’amore e di sapori quella del Vecchio campanile, la storica trattoria di Sant’Ermete, che domenica festeggerà le nozze d’oro. La famiglia Ciucci ha infatti aperto il ristorante sulle colline di Santarcangelo esattamente cinquant’anni fa, a Pasqua. Ad avviare la trattoria furono Sebastiano e la moglie Caterina. Oggi a mandare avanti il ristorante sono Monica e Natalia, due dei sette figli dei fondatori. "Ma nel ristorante ci abbiano lavorato praticamente tutti... Siamo cresciuti qui dentro", sorridono Natalia e Monica. Alcuni di loro hanno preso altre strade, altri dopo essersi fatti le ossa in ’casa’ hanno avviato altri locali. Ma tutti e sette i figli, chi prima chi dopo, hanno lavorato nella trattoria di famiglia, mantenendo la tradizione.

Chi è stato anche di recente al Vecchio campanile, lo sa bene. Nel ristorante di Sant’Ermete il tempo sembra quasi essersi fermato: piada e pasta fresca vengono fatte ogni giorno, preparate rigorosamente a mano come una volta. Nel menu tutti i piatti sono un inno alla tradizione romagnola. Le tagliatelle restano il piatto forte, e hanno reso famosa la trattoria negli anni. Un locale all’antica, dove spesso ci vanno gruppi di amici e comitive (anche di studenti). "Negli anni non sono mancati i riconoscimenti, anche inaspettati – racconta la famiglia Ciucci – Premi che ci hanno spinto a migliorarci sempre di più". Ma alla fine, il premio migliore resta "la fedeltà di tanti clienti che vengono a trovarci e a mangiare qui".