Il Vega cambia guida e pensa al trasloco

Tamagnone subentra a Cardillo alla testa del reggimento. L’eredità del comandante: "Il centro operativo si sposterà sul lato monte"

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di Francesco Zuppiroli

Volano gli elicotteri ’Mangusta’ sui prati dell’aeroporto militare, mentre la bandiera italiana garrisce sferzata dal freddo vento di novembre e Now we are free di Hans Zimmer scandisce il cambio al vertice del 7o reggimento aviazione dell’Esercito ’Vega’. Dopo tre anni al comando, il colonnello Marco Cardillo cede il testimone e alla guida del reggimento arriva la leadership del pariruolo Enrico Tamagnone. Un passaggio di consegne, quello che ha visto lo scambio della bandiera di guerra a sancire l’insediamento del nuovo comandante del Vega, che si è svolto con cerimonia solenne alla presenza del Comandante della brigata aeromobile ’Friuli’, Generale di brigata Massimiliano Belladonna, del prefetto di Rimini Giuseppe Forlenza e delle autorità civili e militari della città. Una cerimonia toccante in cui il colonnello Cardillo, che assumerà ora il nuovo incarico in ambito internazionale nel Greece Headquarters della Nato a Salonicco, ha tracciato il bilancio della propria attività sul territorio, senza trattenere l’emozione nei ringraziamenti alla moglie Barbara e, soprattutto, senza risparmiare uno sguardo alla propria ’eredità’.

Cardillo infatti lascia dietro di sé un progetto testo a cambiare volto alla città nei prossimi anni. "Stiamo sviluppando progetti per il ricollocamento delle funzioni operative di comando nel lato monte dell’area – svela il comandante di reggimento uscente –lasciando spazio nel lato mare alla realizzazione del primo polo educativo a sviluppo verticale per circa 60 bambini dai 0 ai 6 anni". Un progetto questo che, stando alle parole del fu comandante del Vega andrebbe quindi a trasferire il settore occupato ora dall’aviazione dell’Esercito a ridosso della Statale 16 nella porzione più a monte della pista di atterraggio, dove "verranno costruiti nuovi hangar per i nuovi elicotteri ’Fenice’, che grandualmente sostituiranno gli attuali ’Mangusta’.

Mentre per quanto riguarda l’area che sarà così ’sgomberata’ dalle divise mimetiche "il progetto è entrato nella pianificazione scorrevole e l’obiettivo è di farlo entrare in funzione per il 2026 – scandisce ancora Marco Cardillo –. Con il Comune sono in corso accordi di collaborazione per valutare la costruzione del polo scolastico anche con contributi comunali". Non solo. Perché nell’eredità del colonnello Cardillo c’è anche la "collaborazione con il 6o reggimento infrastrutture di Bologna per lavorare la progetto di fattibilità dei nuovi hangar, il trasloco stesso sul lato monte e la valorizzazione delle residenze dell’ex Villaggio azzurro, quanto prima. "Il reggimento – si congeda l’ex comandante – è distribuito in un’area aeroportuale vastissima e con infrastrutture vetuste. Per questo è necessario pensare al ricollocamento delle funzioni e dei servizi dell’unità nel lato monte", lasciando dunque al lato mare, oltre al nuovo polo scolastico "la zona ludico ricreativa, comprensiva delle aree sportive".

Parole roboanti per il futuro dell’Esercito in città, tanto quanto il vorticare delle pale dei ’Mangusta’ in volo per un’esercitazione dimostrativa di fronte al palco d’onore. Il passaggio di consegne al colonnello Enrico Tamagnone è stata anche l’occasione per tracciare un bilancio dei tre anni trascorsi da Cardillo alla guida del reggimento. Anni in cui durante la pandemia di Covid, i militari della base riminese hanno: distribuito tonnellate di mascherine a favore della popolazione nazionale, istituito due drive-through, a Cesena e Rimini, dove sono stati processati quasi 100mila tamponi, trasportato i malati Covid sul territorio. Fino alle "oltre 5mila ore di volo e il costante approntamento del personale" per ogni eventualità operativa. Come quella in cui sono impegnati i circa 130 militari del Vega videocollegati dall’Iraq per la cerimonia.