Imposta di soggiorno, "sconti" di stagione

Il Comune prevede esenzione in periodi come San Valentino e Pasqua. Gli albergatori contestano la comunazione giornaliera delle presenze.

Imposta di soggiorno,  "sconti" di stagione

Imposta di soggiorno, "sconti" di stagione

Scontro tra Comune e Federalberghi sulle nuove regole per registrare gli ospiti degli hotel. Per l’associazione, l’amministrazione non può costringere gli hotel a comunicare quotidianamente i dati sulle presenze, "lo dice il ministero". In consiglio comunale è stato approvato il nuovo regolamento sull’imposta di soggiorno. Per la giunta si tratterebbe di un passo in avanti che porterebbe a meno burocrazia. I versamenti dell’imposta andrebbero fatti dagli albergatori una volta ogni tre mesi e non più ogni due, "andando incontro allo snellimento delle procedure chiesto dagli operatori - premette l’assessore al Bilancio Alessandro Nicolardi -. La cosa è stata possibile anche grazie all’emendamento della consigliera Torsani, condiviso da tutta la maggioranza".

Rimanendo alle novità del regolamento sottolineate dall’assessore, c’è "almeno il 5% degli introiti derivanti dalla riscossione dell’imposta che verrà destinato ad attività di promozione e commercializzazione turistica concordati con i soggetti presenti al tavolo tecnico", altra novità da mettere in piedi. Altra opportunità che viene offerta al settore ricettivo sta nell’esenzione dal pagare l’imposta in determinati periodi dell’anno. In altre parole il Comune può decidere di rinunciare all’incasso dell’imposta, offrendo alle strutture e ai clienti la possibilità di non pagare la tassa a San Valentino, nel periodo di carnevale, a Pasqua e Ognissanti. Per la giunta migliorerebbe tutto, mentre per il presidente di Federalberghi, Bruno Bianchini, accadrebbe il contrario. "C’è un limite anche alla pazienza, e sta per essere superato", avverte Bianchini. Il nuovo regolamento per il presidente obbligherebbe gli albergatori a inserire dati nel nuovo software tutti i giorni invece delle dichiarazioni cumulative che in precedenza venivano fatte ogni due mesi, al momento di effettuare versamenti al Comune. E c’è dell’altro.

"Abbiamo inviato alla Direzione legislazione tributarl Ministero dell’economia e delle finanze un quesito concernente l’obbligo di presentazione della dichiarazione telematica sulla imposta di soggiorno" come prevede il nuovo regolamento. Il ministero ritiene che la presentazione del modello approvato con il decreto 29 aprile 2022 rappresenta l’unica modalità per l’assolvimento dell’adempimento dichiarativo in questione". Secondo il presidente gli albergatori devono presentare dati all’Agenzia delle entrate, con scadenze molto più dilatate, e non sono obbligati a farlo con il Comune. "Non si riscontrano, infatti, norme che danno facoltà ai Comuni di predisporre modelli di dichiarazione per l’imposta di soggiorno". Tradotto: invece che snellire le procedure il Comune le duplicherebbe.

Andrea Oliva