In alto i calici, è tornato ’Passaggi di vino’

Da oggi a domenica va in scena la kermesse enogastronomica che animerà la piazza sull’acqua e il ponte di Tiberio

di Giuseppe Di Matteo

Comincia oggi a Rimini e proseguirà fino al 10 luglio, tutti i giorni a partire dalle 19, la 20esima edizione di ‘P.assaggi di vino’, la kermesse enogastronomica organizzata dal consorzio Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Rimini in collaborazione con l’associazione ristoratori Borgo San Giuliano, che trasformerà la piazza sull’Acqua, a un fiato dal ponte di Tiberio (una delle porte d’accesso al centro storico), in un museo a cielo aperto sulla bevanda del dio Bacco. Un filo di Arianna alla scoperta dei sapori più intimi del territorio – con un occhio di riguardo nei confronti dell’entroterra – costruito dal lavoro paziente e tenace di tanti produttori locali che durante l’emergenza pandemica non hanno mai smesso di mettersi in gioco. Ventisei le cantine presenti, cui si affiancheranno 4 ristoranti e 5 punti food. E la chicca di quest’anno è il progetto ’Se dici Rebola dici Rimini’, che attraverso l’unione di 16 produttori della zona intende valorizzare questo gioiello riminese figlio del vitigno Grechetto gentile.

"La Rebola è il nostro ariete – sottolinea il presidente della Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Rimini Sandro Santini –. Ed è solo una delle frecce all’arco di questa edizione di ’P.assaggi di vino’, di cui siamo orgogliosi. Lo siamo perché ora più che mai siamo consapevoli della nostra forza come territorio. Per questo è importante fare rete ed essere sistema. Ma per farlo serve anche un po’ di cuore, ed è quello che abbiamo messo". Ad accompagnare il tintinnio dei calici sarà Unforgettable dj set, la colonna sonora della rassegna. Un ritorno gradito, quello della musica, dopo lo stop imposto dal Covid. Anche per questo tra gli organizzatori circola ottimismo, almeno stando ai numeri: si prevede infatti di vendere 30 mila calici; il doppio rispetto ai 15 mila della scorsa edizione. "Per noi questo è un momento di rinascita", continua Santini pregustando un assaggio di Rebola. I problemi legati alla siccità e all’aumento del costo delle materie prime non sembrano preoccuparlo più di tanto: "Le problematiche ci sono e lo sappiamo bene – dice – ma tutto ciò potrebbe essere anche un’opportunità per costruire un percorso enologico più pertinente all’interno del nostro territorio. Dobbiamo cioè essere noi stessi,senza sforzarci di imitare la Borgogna, perché non lo siamo".