Lo spettacolo è desolante. Giochi smontati e cabine già ’sigillate’ in vista dell’inverno in tantissimi stabilimenti. Per trovare un bagnino che dia ancora ombrelloni e lettini bisogna fare i chilometri. Sono gli effetti dell’ordinanza firmata dalla Capitaneria di porte, che quest’anno impone il servizio di salvamento anche dopo il 22 settembre, giorno in cui è terminata a stagione dei marinai di salvataggio. I Comuni e la Regione puntano il dito contro il governo per il provvedimento, dalla Lega ribattono che la responsabilità è degli enti locali. Intanto la frittata è fatta: pochissimi a Rimini gli stabilimenti che, pur di rimanere aperti in questi giorni, si sono organizzati per garantire il servizio di salvamento.
Ai pochi, pochissimi stabilimenti aperti ieri (quasi tutti a Marina centro) è andata bene. "C’è stato un bel viavai, in spiaggia e al ristorante: sembrava una giornata di piena estate", assicura Fabrizio Pagliarani, uno dei titolari del bagno 26 e presidente dei bagnini della Confesercenti. Ma al 26 ci sono abituati: da tanti anni la stagione qui va per le lunghe. Aperti anche alcuni stabilimenti vicini, il 28 e il 29, così come i bagni Primespiagge (5, 6 e 7) vicino al porto, il Tortuga beach e pochi altri. Riminesi e turisti hanno gradito, così come chi è arrivato in Riviera da Bologna e dintorni per godersi una giornata di sole e caldo al mare. I bagni ancora aperti ieri hanno lavorato. "Ma quanta fatica per trovare uno stabilimento balneare aperto", sospirano Marta e Giovanni, arrivati da Imola.
La figuraccia rimediata dalla Riviera con le spiagge quasi tutte chiuse già a fine settembre è un danno d’immagine. "Ma preoccupa soprattutto – attacca Annamaria Barilari, consigliera Pd e presidente della commissione turismo – quel che potrebbe accadere l’anno prossimo, se non si risolve subito la questione del servizio di salvamento. Cosa faremo a Pasqua o negli altri ponti di primavera? Ci presenteremo con le spiagge chiuse? Va trovata una soluzione". Ecco perché "porterà al più presto la questione in consiglio comunale".
Manuel Spadazzi