"In prima linea per combattere l’obesità"

Il neo primario spiega la nuova vocazione del reparto di Chirurgia del ’Ceccarini’: "Vogliamo arrivare a 170 interventi all’anno"

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L’ospedale di Riccione diventerà un’eccellenza sul fronte della Chirurgia bariatrica che cura l’obesità, affiancandosi così a Forlì, finora unico punto di riferimento del settore nella sanità pubblica romagnola. Già effettuata la prima operazione, l’obiettivo ora è raggiungere i 170 interventi all’anno con Forlì. Un progetto ambizioso che vede al timone Andrea Lucchi, dallo scorso primo maggio neo primario della Chirurgia generale del ’Ceccarini’.

In che contesto è stata assunta questa decisione?

"La necessità di collocare la Chirurgia bariatrica nella sede distrettuale di Riccione, affiancandola a quella di Forlì, è sorta nell’ottica della riorganizzazione delle chirurgie della Romagna. Quella esistente non basta più. in Italia i dati Istat dicono che il 31 per cento della popolazione è in sovrappeso, mentre il 10,8 per cento è obeso".

E in Emilia Romagna ?

"Il 30 per cento è in sovrappeso e il 12 per cento obeso. Questo comporta una serie di malattie associate, diabete, ipertensione, insufficienza respiratoria, artropatie da carico, problemi alle ginocchia e alla schiena e, nelle giovani donne, alla fertilità. Queste patologie hanno un impatto importante sulla quantità e qualità di vita e incidono in modo importante sull’aspetto economico del sistema sanitario pubblico. In Romagna, tra strutture pubbliche e private, vengono effettuati circa 750 interventi all’anno, meno del 5 per cento in azienda a Forlì, la maggior parte emigra verso altre regioni".

Perché è stato scelto il ’Ceccarini’?

"Per le sue caratteristiche e la sua storia. E’ dotato di Rianimazione, Cardiologia, Pneumologia e ha pure una tradizione di Chirurgia laparoscopica anche sulla stomaco. Dell’équipe di Chirurgia bariatrica, oltre a me fanno parte otto medici, in particolare me ne occuperò con i dottori Laura Agostinelli, Michele Grassia, Pierluigi Berti, Paolo Fabi, e Marina Terzitta".

Quando si può accedere agli interventi?

"Dopo aver indagato a 360 gradi il paziente per ridurre al minimo le complicanze, è importante pure l’aspetto nutrizionale e psicologico. La decisione viene poi assunta da team di specialisti".

Quali sono gli interventi più eseguiti?

"La gastrectomia verticale, il bypass gastrico, il minibypass gastrico e il bendaggio gastrico che faremo anche noi, nel tempo assieme a Forlì vorremmo raggiungere i 170 interventi all’anno".

Serve un investimento dell’Ausl?

"Sia in termini di risorse umane, perché occorrono più infermieri e pneumologi, psicologi, che di tecnologia, per esempio letti per obesi oltre i 250 chili, carrozzine, lettini per ambulatori e barelle bariatriche".

Intanto si va avanti con la Chirurgia generale e toracica?

"Abbiamo acquisito tecnologie avanzate che ci consentono di fare interventi all’avanguardia".

Nives Concolino