"In viaggio per diventare grandi"

Open day organizzato dall’International School di Rimini. La preside: "Al fianco dei nostri alunni"

Migration

Si terrà lunedì 25 gennaio l’Open day organizzato dall’International School di Rimini, prestigiosa scuola internazionale in via Santa Chiara. Un’iniziativa grazie alla quale genitori e studenti, interessati a questa realtà scolastica privata, potranno vivere, a distanza, l’atmosfera tipica di un normale giorno di scuola. Darà il benvenuto la giovane preside Laura Munaro: rientrata di recente in Italia, dopo pluriennali esperienze come coordinatrice di scuole internazionali all’estero, Munaro porta con sé la visione di una scuola come prospettiva aperta sul mondo.

Munaro, quando è nata l’International School of Rimini?

"A settembre 2018, grazie a un’idea dell’architetto Vanda Venturi, che ha voluto curare anche gli interni dell’edificio. Ispirata all’esperienza dell’International School of Bologna, la scuola comprende le classi per gli alunni dai 3 a 5 anni e quelle della scuola primaria, dai 6 ai 12 anni. Ma, da settembre 2021, si aggiungerà anche la sezione delle medie, per gli studenti di età compresa fra gli 11 e i 16 anni".

Perché vi definite una international school?

"Non siamo una scuola d’inglese, ma un vero e proprio percorso educativo che offre un curriculum internazionale, in cui tutte le discipline vengono insegnate in lingua inglese da docenti qualificati. Siamo candidati a diventare una ‘International Baccalaureate World School’: una certificazione globalmente riconosciuta, a dimostrazione della nostra capacità di soddisfare gli standard e i requisiti richiesti dallo sviluppo del programma".

Qual è il vostro metodo d’insegnamento?

"Usiamo un approccio transdisciplinare, basato sulla ricerca: è un metodo che mette l’allievo al centro del processo di apprendimento, stimolandolo a lavorare assieme agli altri per dare senso al mondo che lo circonda. L’insegnante ha il ruolo di facilitatore dell’apprendimento".

Che intende dire?

"Incoraggiamo i nostri studenti a costruire il proprio bagaglio di conoscenze, senza trascurare le loro competenze pregresse e senza considerarli contenitori vuoti da riempire di nozioni. Li poniamo davanti a problemi da risolvere, in modo da stimolarne il pensiero critico, l’empatia e la creatività. L’insegnante non è il solo depositario della conoscenza: l’apprendimento si costruisce insieme. Ecco perché nessun percorso educativo è uguale all’altro, ma ogni classe sviluppa il proprio, in base a inclinazioni ed esperienze personali dei propri studenti".