"Inchiodato davanti al computer dieci ore al giorno"

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Lei è stato giocatore di poker professionista. Soprattutto, ma non solo, poker online: quante ore giocava al giorno?

"Circa dieci ore, con due monitor e almeno dodici tavoli da gioco aperti in contemporanea", racconta Enrico Lazzari, di Mercatino Conca.

Impegno pesante. E quanto ha vinto nella sua carriera?

"Non ho quantificato. E poi, oltre ai ricavi, bisognerebbe contare anche quanto si è perso, il costo dell’iscrizione ai tornei, e la tassazione, cui non si sfugge, perché sull’online è tutto tracciato".

Una vaga idea?

"Posso dire che da quando ho iniziato, nel settembre 2008, fino al 31 dicembre di quell’anno, a poker ho vinto quasi 20mila euro".

Lei ha giocato anche ’in presenza’, come si direbbe ora, in tornei importanti?

"Ho partecipato, tra 2008 e 2013, a due edizioni di ’World Series of Poker’, a Las Vegas. Ero sponsorizzato: viaggio e iscrizione pagata, da aziende del settore. Poi ho fatto il circuito europeo, l’European Poker Tour, e quello italiano".

Perché ha smesso?

"E’ andato tutto bene fino a metà 2018. Quando si è insediato il Governo Conte 1, che ha vietato la pubblicità ai siti di gioco online legali. Non potendo fare promozione, il settore è crollato. Sono diminuiti i giocatori, e sono rimasti solo i superprofessionisti. Ma il trend era in calo già da qualche anno, dal boom delle Videolottery online, dove conta la fortuna ma alla fine vince sempre il banco. Nel poker è rimasto solo chi ci sa fare ad altissimo livello. Ma dal lockdown tanti, me compreso, sono tornati o hanno iniziato a giocare online. Io ho vinto anche bene, perché ci sono tanti improvvisati. Ma..."

Dica.

"Non bisogna farsi impressionare solo dalle vincite. Bisogna conteggiare quel che il giocatore ha ’investito’. Voglio dire, se vinci un milione e ne perdi due, non sei un gran fenomeno".

Lei ora cosa fa?

"Ho avviato un servizio di assistenza e tutela legale online per tutte le tasche, si chiama Lex4Gain".

Mario Gradara