Incidente in A14 a Rimini, drogato uccise madre e figlio. Non andrà in carcere

Ha patteggiato 3 anni l’imprenditore fanese che travolse vicino al casello una famiglia pakistana residente a Civitanova Marche

La tragedia della vigilia di Natale nel 2015

La tragedia della vigilia di Natale nel 2015

Rimini, 18 marzo 2018 - Una famiglia spazzata via: mamma e figlio di dieci mesi morti sul colpo, il marito e l’altro bambino in gravi condizioni. Ma il conducente dell’auto, positivo alla cocaina, non va in carcere. Almeno per ora. La tragedia che ha sconvolto l’esistenza di una famiglia pakistana, ma che risiedeva a Civitanova Marche, si è materializzata sotto forma di una Opel Corsa la vigilia di Natale del 2015, in A14, a pochi metri dall’uscita del casello di Rimini nord.

La Fiat Punto sulla quale stava viaggiando serena la famigliola è stata investita dall’Opel alla cui guida si trovava Andrea Bastianoni, all’epoca dei fatti 43 enne imprenditore di Fano. L’uomo era alla guida sotto l’effetto di cocaina e di un’altra sostanza stupefacente. Così stabilirono gli esiti delle analisi del sangue che gli vennero subito eseguiti in ospedale subito dopo il terribile incidente.

A duistanza di più di due anni, venerdì mattina Bastianoni (difeso dall’avvocato Piero Venturi) è comparso davanti al gup, Sonia Pasini, del tribunale di Rimini, per rispondere di omicidio colposo plurimo. Il nuovo reato, l’omicidio stradale, è entrato in vigore il 25 maggio del 2016, così il 43enne fanese ha potuto ancora usufruire della vecchia normativa, ben più ‘clemente’ con i conducenti o positivi alle sostanze stupefacenti o in stato di ebbrezza. Bastianoni, tramite il suo legale, è riuscito a patteggiare 3 anni contro i 4 anni e sei mesi dai quali era partito il procuratore.

Il patteggiamento è arrivato dopo che ai familiari delle vittime è stato versato un risarcimento da oltre un milione e duecento mila euro. Bastianoni, che non ha mai fatto un solo giorno di carcere, non andrà neanche ora dietro le sbarre. Entro quindici giorni dalla Procura arriverà l’ordine di carcerazione; lo stesso imprenditore ne avrà altri 30 per ‘bloccare’ l’ordine presentando domanda di affidamento al tribunale di sorveglianza di Bologna.

Lo stesso tribunale dovrà poi fissare una data per l’udienza dove dovrà decidere il da farsi. Così prevede la legge. Con la nuova normativa sull’omicidio stradale Bastianoni avrebbe, invece rischiato dagli otto anni in su fino al triplo della pena avendo l’aggravante della guida sotto l’effetto della cocaina e in più aver già avuto la patente ritirata nel 2013 per guida in stato di ebbrezza. Bastianoni spera adesso di poter andare in affidamento. Dopo la tragedia è rimasto senza lavoro, lui che per anni aveva gestito locali nel Pesarese.