Incidente a Misano, morto mesi dopo lo schianto all'autodromo

Il centauro tedesco era rimasto coinvolto nel sinistro nel marzo scorso. La notizia si è appresa soltanto ora da un investigatore privato

L'autodromo di Santamonica

L'autodromo di Santamonica

Misano, 8 novembre 2018 - E’ morto dopo mesi di agonia, il centauro tedesco rimasto coinvolto nel marzo scorso in un incidente all’autodromo di Santamonica. La notizia si è appresa soltanto ora da un investigatore privato e la procura riminese ha subito aperto un fascicolo per omicidio colposo. Il decesso è avvenuto in Germania, dove l’uomo era stato trasportato dalla famiglia qualche giorno dopo lo schianto.

Lo scontro era avvenuto il 31 marzo scorso. Dieter Maruschtih, 51 anni, era all’autodromo per partecipare a una manifestazione sportiva, la Action Bike, in sella alla sua Honda. Il tamponamento era avvenuto poco dopo le 14, all’altezza della curva otto, dove un connazionale, che viaggiava su una Kawasaki, l’aveva tamponato. I due piloti erano volati sull’asfalto, ma all’arrivo dell’ambulanza gli operatori del 118 si erano subito resi conto che le condizioni di Maruschtih erano molto gravi. Al punto che avevano allertato subito l’elisoccorso per trasportare il ferito all’ospedale Bufalini di Cesena.

L’altro tedesco, 59 anni, aveva riportato invece solo ferite lievi ed era stato ricoverato a Rimini. I carabinieri della Stazione di Misano avevano ricostruito la dinamica dell’incidente. Il centauro che aveva tamponato, aveva raccontato ai militari di come stava viaggiando sul rettilineo quando, proprio all’imbocco della curva numero otto, il pilota davanti a lui aveva improvvisamente rallentato e lui non era riuscito a evitarlo. I carabinieri avevano acquisito anche i filmati delle telecamere dell’autodromo che confermavano le dichiarazioni del tedesco. Ma all’interno del circuito non valgono le regole del codice della strada, trattandosi di lesioni e senza che qualcuno avesse presentato una querela, il fascicolo sembrava destinato a essere archiviato. Poi improvvisamente c’è stato il colpo di scena.

Qualche tempo fa, un investigatore che ha sostenuto di agire per conto di una compagnia di assicurazioni tedesca, ha chiesto tutti gli atti di quell’incidente ai carabinieri, i quali hanno girato la richiesta alla Procura. Il pilota ferito, che la famiglia aveva riportato in patria una settimana dopo l’incidente mentre si trovava ancora in prognosi riservata, non ce l’ha fatta. Dopo mesi di agonia, è morto in Germania. Ora la situazione è cambiata anche per la magistratura italiana, e su quell’inicidente il pubblico ministero di Rimini ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Trattandosi di due cittadini stranieri, bisognerà vedere però se la magistratura tedesca è intenzionata ad aprire un fascicolo a sua volta.