Rimini, incidente in via Clodia. "Sopravvissuto all’incrocio maledetto"

L’ex presidente del consiglio comunale Giorgio Giovagnoli salvo per miracolo

Quello che resta della Citroen C3 dell’ex presidente del consiglio comunale Giovagnoli

Quello che resta della Citroen C3 dell’ex presidente del consiglio comunale Giovagnoli

Rimini, 21 agosto 2019 - «Sono vivo per miracolo: all’incrocio ‘maledetto’ una macchina proveniente da via Clodia ha centrato in pieno la mia, in corso Giovanni XXIII. E’ ridotta a un rottame, da buttare, se avessi avuto a fianco la mia compagna sarebbe stata stritolata dalle lamiere». La testimonianza è dell’ex presidente del consiglio comunale Giorgio Giovagnoli, in carica dal 2006 al 2009 (sindaco Alberto Ravaioli) quando si dimise, restando consigliere fino al 2011.

«L’altra domenica pomeriggio, intorno alle 17, la mia auto è stata distrutta dalla violenza dello scontro, mi hanno portato via il muso – continua il 77enne Giovagnoli, studioso e storico – l’ho portata dal demolitore. Mi chiedo che cosa aspetti l’amministrazione comunale - anche dopo le reiterate segnalazioni dei residenti sull’altissima pericolosità di quell’incrocio poco segnalato - a intervenire rendendolo più sicuro. Basterebbe installare un lampeggiatore luminoso oppure un rallentatore. Infatti manca il segnale di stop orizzontale, quello disegnato sull’asfalto. E tanti evidentemente, sia di giorno che di notte, non vedono il segnale verticale. E’ un dato di fatto, non credo che chi guida abbia vocazione da kamikaze tirando dritto all’incrocio».

Tredici incidenti, hanno conteggiato i residenti, sino a prima di metà agosto. Più altre decine evitati per un soffio. «Poco importa – continua – che si tratti di una deviazione temporanea legata al cantiere dei Bastioni e alla importante riqualificazione di Porta Galliana. Basta restare a osservare l’incrocio per mezz’ora per vedere quanti incidenti vengono sfiorati ed evitati per un nonnulla».

L’ultimo – segnala Tania Battaglia, una delle residenti in zona – intorno alla mezzanotte, tra domenica e lunedì. «Siamo stati svegliati da una botta tremenda – racconta la Battaglia –: l’ennesimo incidente all’incrocio tra via Clodia e corso Giovanni XXIII. Una macchina di grossa cilindrata guidata da una signora e una utilitaria. Per fortuna nessun ferito. Siamo talmente esausti e stressati da questa situazione che non ho neppure fatto una foto». L’inversione del senso di marcia di via Clodia è stato deciso da un paio di mesi. L’assessore Jamil Sadegholvaad ha parlato di lavori previsti in conclusione a inizio settembre, poi il ripristino del precedente (e innocuo) senso di marcia.

«Ogni giorno che passa qualcuno rischia grosso – continua Giovagnoli – non mi sembra il caso di aspettare che ci scappi il morto per intervenire. Morto che, per inciso, potevo essere io, se non me la fossi cavata per miracolo, con un forte trauma toracico». Com’è andata? «Procedevo in corso Giovanni XXIII in direzione centro, l’unica consentita, quando un’auto che veniva da via Clodia mi ha centrato. Io sono restato dentro la macchina, tramortito, aspettavo l’ambulanza. Lui è uscito dall’abitacolo, ma è rimasto impietrito, forse era sotto choc, non mi ha chiesto niente».