Incidenti mortali Rimini, la strage di pedoni sulle strade non si ferma

Nel 2019 otto le vittime nella nostra provincia, l’anno prima solo una. Giugno e luglio i mesi con più incidenti mortali

L’incidente in via Coriano in cui ha perso la vita il piccolo Amir Tasse, di soli 2 anni

L’incidente in via Coriano in cui ha perso la vita il piccolo Amir Tasse, di soli 2 anni

Rimini, 10 gennaio 2020 - La prima vittima delle strade riminesi del 2020 si chiama Luciano Zeppa. L’anziano di Saludecio è stato travolto e ucciso da una macchina martedì pomeriggio, mentre stava camminando sul ciglio della strada. Il nuovo anno si è aperto come si era chiuso il 2019. L’anno scorso sono state 22 le vittime di incidenti stradali nella nostra provincia, stando ai dati raccolti dall’osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale diretto da Mauro Sorbi. Su 22 morti, in 8 casi si tratta di pedoni: praticamente una vittima su tre. L’anno prima risultava solo un pedone tra le vittime di incidenti. "E’ stata una strage per i pedoni nel Riminese nel 2019 – osserva Sorbi – e purtroppo l’emergenza continua", come dimostra l’incidente avvenuto tre giorni fa a Saludecio. I dati, ancora in fase di validazione, parlano da soli. Degli 8 pedoni uccisi l’anno scorso sulle strade riminesi, 6 avevano 50 anni o più. Alcuni sono morti settimane o anche mesi dopo il sinistro, per le gravi ferite riportate negli incidenti. E’ il caso di Giampiero Malavolta, travolto in via Valle a Villa Verucchio insieme alla moglie, /deceduta tre giorni dopo) o di Mafalda De Nicolò, investita sulle strisce mentre attraversava la via Emilia a Santa Giustina. Tra i pedoni morti l’anno scorso ci sono anche due under 40, come la giovane mamma Carmen Manuela Porcos, travolta a Montalbano (località di Santarcangelo) il 7 ottobre scorso mentre camminava con il figlio. Quello che colpisce, guardando i numeri, è l’aumento in generale delle vittime della strada. Si è passati dai 15 morti del 2018 ai 22 dell’anno scorso. Un aumento consistente, legato proprio al forte incremento di vittime tra i pedoni. Altri 3 morti sono ciclisti (nel 2018 erano stati invece 5), 6 quelli che hanno perso la vita in moto o in scooter (7 l’anno prima), 5 infine gli automobilisti (3 in più del 2018). Su 22 vittime, 15 sono uomini e 7 donne. La più giovane vittima è il bambino di soli due anni, Amir Tasse (di origini marocchine): è morto il 23 marzo, pochi giorni dopo il tremendo impatto frontale avvenuto in via Coriano, tra la macchina su cui viaggiava con i genitori e quella, guidata da un giovane riccionese, che aveva invaso la corsia opposta. La più anziana è stata invece Paola Monsignoni, la donna di 89 anni travolta l’11 giugno da una moto mentre camminava in via Coletti. «Molti degli incidenti mortali – osserva ancora Sorbi – hanno avuto per vittime persone sopra i 40 anni". Si è ridotto invece, anche a Rimini, il fenomeno delle cosiddette stragi del sabato sera, con gli incidenti che vedono coinvolti giovani diretti oppure all’uscita dei locali. Guardando ancora alle statistiche raccolte dall’osservatorio, nel 2019 ci sono stati soltanto 4 mesi senza incidenti mortali: gennaio, febbraio, aprile e dicembre. Il mese con più vittime è stato invece luglio (5), seguito da quello di giugno (4). Tra le più frequenti cause degli incidenti, e non soltanto quelli mortali, l’osservatorio segnala "l’eccessiva velocità, la distrazione al volante (spesso dovuta all’uso del telefonino) e ancora il mancato rispetto delle distanza di sicurezza e la mancata precedenza a pedoni e ciclisti".