Influenza 2022 e Covid: a Rimini "ospedali già intasati"

L’assessore Kristian Gianfreda lancia l’allarme: "I contagi in forte aumento stanno mettendo in difficoltà i reparti". Il medico: "I casi aumenteranno ancora"

Rimini, 3 dicembre 2022 - "Gli ospedali a causa dell’influenza e del Covid si stanno intasando". Non usa mezzi termini l’assessore alle politiche sociali del Comune di Rimini Kristian Gianfreda per descrivere quanto sta avvenendo nei reparti degli ospedali.

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Solo pochi giorni fa il direttore generale dell’Ausl Romagna, Tiziano Carradori, si era detto preoccupato più dell'influenza stagionale che del Covid. Ma guardando i dati anche il Sars Cov 2 si sta facendo sempre più minaccioso. I numeri parlano di 47 ricoveri nei reparti per pazienti con il Covid. Anche la terapia intensiva è tornata su numeri tutt’altro che rassicuranti con cinque pazienti, e negli ultimi giorni ci sono stati decessi nel riminese.

Questo accade mentre le politiche per limitare la circolazione del virus sono indubbiamente meno forti rispetto al passato, e anche la percezione dei cittadini è cambiata basti vedere lo scarso apprezzamento che ha ottenuto fino ad oggi la quarta dose del vaccino. In Romagna ci si ferma a circa centomila somministrazioni.

L’altra faccia della medaglia della sanità oggi si chiama influenza. Anche in questo caso la campagna vaccinale stenta a trovare adesioni anche nelle fasce di età più anziane. "L’Influenza, come sappiamo, è una malattia che può avere dei risvolti gravi non tanto sul cittadino sano ma sulla popolazione anziana, andando a riacutizzare problemi cronici, quindi non va sottovalutata", premette Gianfreda anch’egli convinto, come Carradori, che i tempi del Covid e dei lockdown sono ormai lontani. "Non c’è più, fortunatamente, il Covid che portava diretti in terapia intensiva. Oggi questo virus, grazie al vaccino e alla protezione data delle persone che lo hanno contratto, sta diventando una brutta influenza. Ma c’è un’altra questione: il Covid, sommato all’influenza stagionale, sta mettendo in difficoltà i reparti ospedalieri".

Rispetto al passato sono cambiate tante cose, non solo per il virus che dalla Cina ha invaso il mondo, ma per la stessa vecchia influenza. "Negli anni pre pandemici la fase critica influenzale arrivava a gennaio e febbraio, quest’anno invece siamo già nel picco. Siamo stati due anni praticamente senza influenza, causa isolamento e precauzioni, di conseguenza la platea dei suscettibili è aumentata in maniera importante. Più persone rispetto a prima sono scoperte, esposte al contagio". Cosa che rende l’influenza un nemico insidioso.

"Ad oggi i numeri dei contagiati dall’influenza stagionale sono sensibilmente più alti rispetto agli anni pre Covid. Nelle prossime due-quattro settimane è plausibile che continueranno a crescere, come conferma anche il direttore degli infettivi Carlo Biagetti. La cosa riguarda soprattutto la popolazione pediatrica. Sono due le raccomandazioni che vorrei fare sono due. Non ci sono più mascherine e distanziamento, quindi la vaccinazione per l’influenza e per il Covid sono la barriera principale. Punto due: è importante che ognuno di noi mantenga un atteggiamento responsabile".