ANDREA OLIVA
Cronaca

Insegnanti a termine. Uno su quattro è precario

La denuncia della Uil: "Sono raddoppiati negli ultimi otto anni"

Antonio Pagnotta della. Uil

Antonio Pagnotta della. Uil

"In otto anni, il precariato tra i docenti è quasi raddoppiato, con picchi allarmanti nel sostegno". La denuncia è di Antonio Pagnotta, segretario della Uil Scuola di Rimini e provincia. Le cose non vanno meglio per il personale Ata, mentre per il prossimo anno si preannunciano altri tagli, premette Pagnotta. I numeri derivano dal dossier nazionale Uil Scuola Rua e mostrano la crescita del precariato nella provincia di Rimini tra l’anno scolastico 2015-2016 e il 2022-2023.

"Nel 2015/16 i docenti precari erano 688 su un totale di 4135, pari al 16,64%. Nell’ultimo anno di riferimento il numero è salito a 1246 su 4690, raggiungendo il 26,57%", spiega Pagnotta. Lo stesso andamento lo si ritrova nei docenti di sostegno. "Si è passati da 158 su 530 (29,81%), a una percentuale decisamente superiore nel 2022-2023, quando sono schizzati a 613 su 1014, portando il dato complessivo al 60,45% sul totale degli insegnanti". Per Pagnotta si tratta di "un dato sconfortante, soprattutto se si considera che oggi, a Rimini, quasi un docente su quattro è supplente". Un problema anche organizzativo per le dirigenze scolastiche e la didattica, visto l’alto tasso di sostituzione degli insegnanti nelle classi. Secondo il sindacalista ad avere creato una situazione simile è stata "la carenza di investimenti strutturali nella scuola tale da rendere il ‘valzer delle cattedre’ una costante, minando la continuità didattica e la qualità dell’insegnamento". Se non bastasse piove sul bagnato. "Dal prossimo anno scolastico si prevede un taglio di 5.660 docenti a livello nazionale, una misura che penalizzerà inevitabilmente anche il nostro territorio. Invece di sfruttare la riduzione del numero di alunni per abbassare il rapporto studenti-docente, si sceglie di tagliare posti di lavoro e peggiorare le condizioni di insegnamento". Secondo lo studio della Uil, risalente al 2022, per la stabilizzazione dei precari a scuola basterebbero 180 milioni a livello nazionale, "una cifra irrisoria per il bilancio dello Stato". Non va meglio per il personale Ata. Nel 2015-2016 i contratti a termine erano 172 su un totale di 1038 (il 16,57%). Nel 2022-2023 si è arrivati a 422 precari su 1284 addetti, con una percentuale salita al 32,87%. "Se si continua così, il sistema scolastico andrà presto al collasso", avverte il sindacalista. "Nel 2026 assisteremo a un ulteriore taglio di 2.174 unità di personale Ata a livello nazionale. A chi spetterà aprire le scuole se il collaboratore scolastico di turno si ammala? Come si potranno garantire gli standard minimi di igiene e sicurezza? Il personale amministrativo, già sommerso da incombenze sempre più complesse, riuscirà a far fronte a tutto questo?".

a.ol.