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Le intercettazioni tra Manuela e Loris Bianchi: “Non pensare alla scientifica”

I dubbi degli inquirenti sulle parole rivolte dalla donna al fratello al centro dell’interrogatorio fiume della nuora di Pierina Paganelli. Secondo i pm ci sono incongruenze e dubbi nelle risposte fornite durante le 13 ore

Le intercettazioni tra Manuela e Loris Bianchi: “Non pensare alla scientifica”

Rimini, 19 marzo 2025 – “Non ti preoccupare della scientifica”. Si tratterebbe di una frase rivolta da Manuela Bianchi al fratello Loris. L’intercettazione, captata dagli inquirenti riminesi che indagano sul delitto di Pierina Paganelli, risale alle 21.45 del 4 ottobre del 2023, lo stesso giorno del ritrovamento del cadavere dell’anziana, uccisa con 29 coltellate nel garage sotterraneo di via del Ciclamino.

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Perché Loris Bianchi non si sarebbe dovuto preoccupare della polizia scientifica? E’ questo uno dei nodi che gli investigatori stanno cercando di sciogliere e che ha spinto il pm Daniele Paci a chiedere conto a Manuela di quella frase nel corso dell’interrogatorio del 4 marzo scorso. “Io non avrei più motivo di proteggere nessuno e mi dispiace se a voi può sembrare così. Non me ne intendo di scientifica e sarei curiosa di sapere cosa dice mio fratello prima”.

Le dichiarazioni di Manuela, confluite in un verbale di oltre 300 pagine, agli occhi di chi indaga contengono diverse incongruenze e il sospetto della Procura di Rimini è che la nuora di Pierina possa sapere più cose di quanto finora rivelato. Tanto che lo stesso pm Paci, incalzando Manuela, ha rilevato che “ci sono delle cose che lei può sapere solo perché gliele ha dette l’assassino oppure era lì mentre uccidevano sua suocera”.

Nel racconto reso da Manuela alla Procura sembrano emergere alcune crepe, in particolar modo per quanto riguarda la chiamata di soccorso fatta al 118, nel corso della quale Bianchi avrebbe affermato: “La signora sembra apparentemente scivolata perché aveva dei barattoli in mano”. “Che lei veda dei cocci al buio e che sono al di là del corpo di sua suocera e che non veda i dettagli del volto, è un po’ strano – rileva nel corso dell’interrogatorio il pm Paci -. Come le viene in mente che la signora avesse un barattolo in mano? L’assassino solo poteva saperlo. Ma lei come fa a sapere questo dettaglio?”.

Altro passaggio cruciale, secondo gli inquirenti, riguarda l’abbraccio tra Manuela e il vicino di casa moldavo, insieme al quale – quella mattina – era di nuovo scesa nel garage. “Me lo ha chiesto Louis (di abbracciarlo, ndr). Per allontanare un po’ di sospetti su di lui, ed anche per quanto riguarda la relazione, per farmi vedere vicino ad un altro”.

La mattina del 4 ottobre 2023, Manuela Bianchi avrebbe incontrato il vicino di casa Louis Dassilva nel garage di via del Ciclamino, proprio lì, a pochi metri dal cadavere della nuora Pierina Paganelli. Louis le avrebbe detto “che c’era una persona a terra tra le due porte tagliafuoco e di andare a chiamare il ragazzo moldavo. Avevo capito che lui l’aveva già vista. Però lì per lì non ho capito altro ed il suo consiglio era di passare di lì e di stare zitta e di non dire che l’avevo vista. Anzi mi ha detto proprio così, però non ho capito il motivo”.