Investigatore privato pagato dai genitori ansiosi per spiare i loro figli

Anche a Rimini tante richieste alle agenzie private: "A volte dobbiamo seguirli per tutta la notte. Le famiglie hanno paura che i ragazzi vadano nei locali a sballarsi oppure giochino d’azzardo"

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Rimini, 12 agosto 2022 - "Ciao, io esco, resto a dormire da un amico...". Una frase ripetuta ogni sera da migliaia di adolescenti riminesi. Una frase che ha il suo contraltare: per ogni figlio che oltrepassa la porta, c’è un genitore che passerà una notte insonne divorato dall’ansia. A volte la preoccupazione è tale da spingere le famiglie a rivolgersi ad agenzie di investigazioni private "per far seguire i figli" quando escono di casa o vanno nei locali. È questo uno dei servizi offerti, ad esempio, dalla Abax investigazioni, con sedi a Rimini e Fano. "Le richieste sono in crescita, specialmente dopo due anni di pandemia – conferma la responsabile, Francesca Frontaloni -. Questa attività può essere svolta solo nel caso di ragazzi o ragazze minorenni: i genitori firmano un mandato e ci autorizzano a svolgere determinati interventi di monitoraggio. Ad esempio: ci chiedono di capire se il figlio faccia uso di sostanze stupefacenti o addirittura se sia rimasto invischiato in un piccolo giro di spaccio. La droga è un problema, ma ce ne sono anche altri, come l’abuso di alcol oppure il vizio del gioco d’azzardo. Tanti adolescenti purtroppo ci cascano, anche perché le disponibilità economiche sono maggiori rispetto a un tempo. Altri genitori ci chiedono di fare delle verifiche sulle frequentazioni dei loro figli: molti finiscono inevitabilmente in compagnie poco raccomandabili". I rischi però non sono solo là fuori, nel mondo esterno, ma possono annidarsi anche dietro lo schermo di uno smartphone.

"Pandemia e lockdown hanno acuito il fenomeno – spiega un altro dei responsabili dell’agenzia, Alessandro Giuliani – Accanto agli strumenti più tradizionali, come il classico pedinamento, svolgiamo anche una serie di interventi in ambito ’digital’, ad esempio scandagliando i social". "Alcuni genitori – prosegue Frontaloni – ci hanno chiesto persino di seguire i loro figli tutta la notte. In genere usano sempre la stessa scusa: resto a dormire da un amico. Poi magari salta fuori che i ragazzi trascorrono la notte in giro per locali. A volte tornano a casa anche uno o due giorni dopo. E’ normale che in questi casi subentri una certa preoccupazione. Essere genitori oggi è tutt’altro che semplice: nel rapporto con i figli possono nascere situazioni di conflittualità, di chiusura e di vera e propria ribellione, che rendono difficile il monitoraggio. Alla base di quello che facciamo c’è l’aspetto della prevenzione: a volte un monitoraggio attento permette di intervenire prima che sia troppo tardi".