ISTITUTO COMPRENSIVO MISANO

Intervista all’esperta in autobiografia Lidia Gualtiero che ha curato il libro ‘Una scuola si racconta’

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Dopo questi anni di pandemia stiamo lentamente tornando alla normalità ed è il momento per guardarci indietro e tentare di rielaborare quello che abbiamo vissuto. In questa riflessione ci siamo imbattuti nella rilettura del libro ‘Una scuola si racconta’, pubblicato dal nostro istituto, grazie all’impegno dell’esperta in autobiografia Lidia Gualtiero. In esso sono contenuti i pensieri degli studenti e degli insegnanti della nostra scuola in pieno primo lockdown ed abbiamo pensato di invitarla per porle alcune domande.

Da dove è venuta l’idea di scrivere un libro?

"È un lavoro che viene da una collaborazione lontana con la vostra scuola, così bella e accogliente. Con l’arrivo della pandemia ho pensato di proporre un progetto che, attraverso l’autobiografia, mettesse in dialogo le diverse voci, per ascoltare le difficoltà di ciascuno, ma soprattutto per aiutare a trovare in sé le risorse per affrontarle".

Quanto tempo ha impiegato a scriverlo?

"In realtà non sono io ad aver scritto il libro, il mio lavoro è stato quello di fornire degli stimoli su cui riflettere, raccogliere i materiali, leggerli per selezionare gli scritti, in modo da evitare ripetizioni, avendo cura, di rappresentare le idee di tutti con molto rispetto. Ho impiegato tutta un’estate, forse di più".

C’è uno scritto autobiografico che l’ha colpita?

"Mi hanno colpito tutti in modo diverso. In particolare ricordo la lettera di una studentessa indirizzata al suo sé del futuro, dove dice che il suo cambiamento non è avvenuto nel corso degli anni, ma nel corso della quarantena dove ha capito di essere una ragazza forte. È un pensiero importante".

Nel libro ci sono anche molte immagini, come mai?

"Questo piccolo libro comprende sia la scuola primaria che la secondaria. Per i più piccoli sono stati importanti i loro disegni, poiché dicono molto sul loro modo di sentirsi".

Nelle scritture ha riscontrato trovato più positività o negatività?

"Ho trovato molta profondità, come capacità di guardarsi dentro e di riflettere. Nei più piccoli ho percepito meno sofferenza, forse perché stando di più con i genitori hanno recuperato momenti di vicinanza. Negli adolescenti è prevalsa la sofferenza per il distacco con gli amici".

In che cosa consiste il metodo autobiografico?

"Non è il genere letterario che si studia a scuola, ma una pratica per scrivere liberamente di sé, dove non ci sono giudizio ed errore. Permette di guardarsi da fuori per capire meglio se stessi e gli altri. In essa l’ascolto è sacro e questo è un grande valore perché alla base di tutti i rapporti umani".

Gianmaria Buccolo,

Lucia Carboni, Emma Fornari, Beatrice Guevara, Luca Pini, Iris Rossi, Andrea Semprini, Gaia Serafini

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