Ius scholae a Rimini per 2.500 minori. Il sindaco: "È la chiave per la cittadinanza"

La proposta di legge ieri alla Camera tocca da vicino. Jamil Sadegholvaad, italiano di seconda generazione: "È ora di cambiare passo"

Ius scholae, cosa serve per avere la cittadinanza

Ius scholae, cosa serve per avere la cittadinanza

Rimini, 30 giugno 2022 - Che cosa significa ’essere italiani’? Lo stampo alla base della domanda è quasi amletico e da anni apre la finestra su di un mare di discussioni connesse al diritto a ottenere la cittadinanza italiana. Di questo si è iniziato a (ri)discutere anche oggi a Roma, nella Camera dei Deputati, lì dove è approdata la proposta di legge Ius scholae, ossia il diritto di cittadinanza per i minori stranieri residenti in Italia. Di fatto si tratterebbe di una modifica all’attuale legge sulla cittadinanza, che vorrebbe prevedere il rilascio dello status in base alla frequenza del ciclo di studi.

LA PROPOSTA

Secondo il testo in discussione scritto dal presidente della commissione Affari costituzionali Giuseppe Brescia e che trova favorevoli Pd, Movimento 5 Stelle, Italia viva e Leu, per poter ottenere la cittadinanza italiana il minore deve aver fatto ingresso in Italia entro il dodicesimo anno di età. Su questa base, si innesta poi il ruolo angolare della scuola, poiché altro requisito fondamentale è che il minore deve aver frequentato almeno cinque anni di scuola. Di fatto, la proposta di legge permetterebbe a tantissimi bambini nati e cresciuti in Italia di ottenere la cittadinanza con più facilità rispetto all’attuale iter burocratico.

STORIA PERSONALE

Una proposta che a Rimini viene fortemente sentita, più che da altre parti, anche per l’interesse personale del sindaco Jamil Sadegholvaad, italiano di seconda generazione e di origine iraniana. Per questo è stato lo stesso sindaco il primo a intervenire sulla questione a livello locale, sottolineando come "io sono d’accordo con questa proposta di legge. Personalmente credo sia quella più vicina alla concretezza per sbrogliare un problema che da troppi anni si muove a singhiozzo sulle base di impulsi ideologici o poco più. Con il risultato di un nulla che penalizza bambini, ragazzi, famiglie. La scuola – continua Sadegholvaad – è la chiave della cittadinanza, della formazione dell’individuo e di una comunità consapevole e matura. La scuola è conoscenze, relazioni, integrazione. Nella scuola i valori e le differenze vengono valorizzate; nella società, politica compresa, spesso vengono distorte o strumentalizzate per scopi vari. A me non interessa".

LE MOSSE LOCALI

Scuola come canale per l’integrazione è infatti un principio già messo in campo dall’amministrazione, con il Comune che "in questo primo scorcio di mandato amministrativo, ha concretizzato due azioni – afferma il sindaco –. La prima è la gratuità progressiva degli asili nido che ha già portato a un sensibile incremento delle iscrizioni; la seconda è puntare sulla realizzazione di nuovi poli scolastici diffusi la maggiore parte delle fiches del Pnrr. Questo corrisponde a un’idea di presente e futuro del nostro territorio. Aperto, attivo nel volere essere una comunità integrata, capace di considerare la scuola come la principale delle priorità per costruire un senso vero e profondo di cittadinanza".

LA PLATEA

Una discussione quella nelle aule della Camera che potrebbe toccare da vicino, in caso di passaggio della proposta di legge sullo Ius scholae qualcosa come 2.500 minorenni stranieri tra i 6 e i 18 anni, e quindi in ciclo scolastico, solo a Rimini. Una platea di potenziali aventi diritto alla cittadinanza italiana diviso in circa mille bambini stranieri alle elementari, 900 alle medie inferiori e 600 alle medie superiori.