
Uno spettacolo di. Lyle Rowell, storico artista dei Mutoid, al campo di Mutonia
I Mutoid vanno al contrattacco. A fine maggio (come scritto su queste pagine) gli artisti hanno ricevuto dal Comune l’atto con cui è stato disposto, entro 3 mesi, lo sgombero dell’area vicina al fiume dove vivono dall’estate 1990. Un atto dovuto dell’amministrazione, firmato dopo la sentenza con cui (a fine gennaio) il Consiglio di Stato, accogliendo il ricorso di Giorgio Ricci – vicino di casa dei Mutoid – ha stabilito che le abitazioni degli artisti sono abusive e il Comune deve far rispettare l’ordinanza emessa nel 2013, a seguito degli accertamenti condotti, e revocata l’anno dopo con il piano urbanistico speciale che venne approvato allora per salvare il campo di Mutonia.
Nei giorni scorsi gli artisti hanno incontrato l’avvocato Stefano Valeriani, che li segue da anni. La strada, come avevamo anticipato, sarà quello di un ricorso: i Mutoid impugneranno l’ordinanza di demolizione, per evitare lo sfratto e cercare di guadagnare tempo, in attesa che il Comune e la Regione trovino la soluzione. "È stato un primo incontro in cui abbiamo discusso come impostare il ricorso – spiega l’avvocato – Abbiamo ancora tempo per depositarlo, prima di farlo vogliamo approfondire tutti gli aspetti". Due le ipotesi: un ricorso ordinario al Tar (che andrà fatto entro 60 giorni) oppure un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica (nel caso, ci sono 120 giorni di tempo). Valeriani propende per un’azione legale al Tar, ma ancora nulla è stato deciso.
Nel frattempo è iniziata la raccolta firme per sensibilizzare l’opinione pubblica e chiedere sostegno per Lyle, Nikki, Andy, Lupan e tutti gli altri artisti che vivono a Mutonia. Avviata sulla piattaforma www.change.org, la petizione conta già oltre oltre 6.200 sostenitori. Tra i firmatari c’è anche il sindaco Filippo Sacchetti.
Manuel Spadazzi