LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

La battaglia di Dassilva. Udienza lampo al Riesame. Avvocati preoccupati : "Louis è molto deperito"

Dopo mezz’ora in aula ieri i giudici si sono riservati la decisione sull’appello dell’indagato per l’omicidio di Pierina. Ma i legali non escludono altri ricorsi.

Dopo mezz’ora in aula ieri i giudici si sono riservati la decisione sull’appello dell’indagato per l’omicidio di Pierina. Ma i legali non escludono altri ricorsi.

Dopo mezz’ora in aula ieri i giudici si sono riservati la decisione sull’appello dell’indagato per l’omicidio di Pierina. Ma i legali non escludono altri ricorsi.

di Lorenzo Muccioli e Francesco Zuppiroli

È un Louis "molto deperito", così lo hanno definito i suoi avvocati Riario Fabbri ed Andrea Guidi, quello che nonostante il recente sciopero della fame, che lo ha costretto a un ricovero di otto giorni in ospedale, ha comunque presenziato ieri mattina alla nuova udienza, la terza, davanti al Tribunale del Riesame di Bologna per chiedere la propria scarcerazione.

Nessuna dichiarazione spontanea però questa volta al collegio di giudici da parte dell’uomo accusato di essere l’assassino di Pierina Paganelli, l’anziana uccisa a coltellate nel seminterrato di casa in via del Ciclamino 31 il 3 ottobre del 2023. Questa volta Dassilva, giunto in aula con tunica etnica total blue, si è limitato ad ascoltare da dietro il vetro della camera di sicurezza un’udienza durata appena mezz’ora: dalle 9.50 alle 10.20. Un’udienza lampo in cui "abbiamo portato all’attenzione del collegio tematiche per macro aree che hanno per noi oggi bisogno di nuove argomentazioni per presupposti mutati durante l’attività d’indagine", riassumono gli l’avvocati di Dassilva Riario Fabbri e Andrea Guidi.

Le eccezioni sollevate insomma riguardano il fatto che l’ultima ordinanza di rigetto alla richiesta di scarcerazione di Dassilva, fatta dal gip di Rimini Vinicio Cantarini e oggetto di questo appello al Riesame, abbia riversato nelle carte arti di indagine e, con essi, letture e ipotesi difensive "che meritano di essere valutate nel loro taglio differente e aggiornato". Ora la parola passa, ancora, al Riesame, che dovrà decidere se uniformarsi a quanto deciso e motivato già nei giorni scorsi, lasciando così Dassilva in carcere, oppure confrontarsi con "le doglianze fatte dalla difesa", concludono i legali di Louis.

Dal canto suo la procura ha presentato una ulteriore breve memoria, nella quale sarebbero presenti altri elementi a suffragio di quella che è la tesi accusatoria contro Dassilva. Tra gli indizi inediti – contenuti all’interno del maxi faldone dell’inchiesta – ci sarebbero pure testimonianze di persone vicine a Louis e Valeria, secondo cui non sussisterebbe il presunto ’patto’ tra i coniugi per cui il senegalese era libero di avere altre relazioni fuori dal matrimonio. O presunte ’imbeccate’ di Valeria al marito su cosa dire ad inquirenti e giornalisti, in particolar modo sul rapporto con Manuela Bianchi.

Su binari paralleli infine viaggia l’altro ricorso al Riesame, i cui motivi sono stati svelati nei giorni scorsi, e su cui l’avvocato Andrea Guidi non ha escluso un ulteriore ricorso in Cassazione "una volta analizzato attentamente tutto il contenuto del provvedimento". Questo mentre pochi giorni fa la procura ha chiuso le indagini preliminari per omicidio pluriaggravato contro Dassilva, contestando al senegalese la premeditazione. Aggravante su cui "faremo valutazioni di sussistenza o meno una volta finito di analizzare l’intero fascicolo", hanno chiosato i legali del senegalese.