La campagna elettorale finisce in gabbia

Coriano, a Sant’Andrea in Besanigo protesta il comitato: "Plance relegate in un angolo. Uno spettacolo da baraccopoli"

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La campagna elettorale finisce in ‘gabbia’. Spettacolo indecoroso, lo definisce Pierpaolo Agostini, del Comitato Sant’Andrea in Besanigo, quello che si trovano davanti i cittadini della frazione corianese. Per il referente del comitato locale diviene persino complicato informarsi sulla campagna per le elezioni politiche nazionali guardando i manifesti elettorali. Questo perché a Sant’Andrea le plance invece che essere collocate ai margini della piazzetta o del parcheggio, sono state messe parallele tra di loro. Per capire chi si candida e con chi, bisogna "infilarsi" tra le plance quasi fosse un percorso a ostacoli. "Chi viene a Coriano dall’autostrada, magari per andare al Museo del Sic, affianca inevitabilmente la piccola e bella piazzetta Giovanni Falcone di Sant’Andrea Besanigo, godendo ora, però, di uno spettacolo laterale da baraccopoli del terzo mondo". Situazione paradossale secondo il comitato.

"Noi cittadini assistiamo a tabelloni pubblicitari per manifesti elettorali montati come gabbie aperte non comunicanti, molto ravvicinati tra loro e senza continuità di visione, e non certo, come usano fare negli altri Comuni, in senso lineare sull’intero perimetro dello spiazzo, per facilitarne l’individuazione e la lettura". Agostini dice di avere chiesto anche conto in municipio dei motivi che hanno portato a una simile scelta. "La giustificazione, a detta degli operatori comunali, sarebbe per salvaguardare l’uso del parcheggio pubblico. Motivazione che non ci soddisfa affatto visto il pessimo risultato ottenuto sia in termini di impatto visivo sull’intera area, sia in termini di reale fruizione della stessa".

Spettacolo a parte i manifesti finiranno per guardarsi tra di loro. "Dovremmo forse pensare che chi vorrà guardarli dovrà prendersi la briga di infilarsi in mezzo ad un muro di lamiere, tra l’altro messe assieme alla meglio con tiranti ed assi di legno?". Intanto procede una campagna elettorale anomala, fatta sul finire dell’estate, e l’incertezza a soli 19 giorni dall’apertura delle urne.

Andrea Oliva